Dichiarazione di voto
Data: 
Martedì, 4 Aprile, 2023
Nome: 
Toni Ricciardi

A.C. 795

Il provvedimento in esame concerne la proroga, per ulteriori cinque anni e fino al 16 settembre 2026, della vigenza dell1Accordo di cooperazione nel settore della difesa tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica del Libano, firmato a Beirut il 21 giugno 2004, e che è già stato prorogato una volta con riferimento al quinquennio 2016-2021, attraverso la legge n. 79 del 2019.

Il legame tra Italia e Libano è un legame profondo e testimonianza del nostro impegno per la pace e la stabilità di tutta la regione. Il Libano è infatti un tassello chiave della stabilità del Medio Oriente e del Mediterraneo allargato, un quadrante strategico per la pace e per gli equilibri geopolitici globali dove la presenza italiana si è sempre distinta per professionalità e valori.

L'Italia infatti è presente in Libano con la missione Unifil (United Nations Interim Force in Lebanon) e con missione bilaterale (MIBIL).

La missione UNIFIL è nata con la Risoluzione 425 adottata in data 19 marzo 1978 da parte del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, a seguito dell'invasione del Libano da parte di Israele (marzo 1978).

Successive Risoluzioni hanno prorogato, con cadenza semestrale, la durata della missione - in seguito all'invasione israeliana del Libano del 1982, in seguito al ritiro delle truppe israeliane dal Libano del 2000 e in occasione dell'intervento israeliano in Libano nel 2006-. Dall'inizio della seconda fase della missione UNIFIL, nell'agosto del 2006 per fermare una guerra molto sanguinosa fra Libano e Israele, per quattro volte è stato scelto quale UNIFIL Head of Mission Force Commander (HoM/FC) un Generale Italiano.

Unifil si è dimostrata in questi anni fondamentale per garantire stabilità in un territorio estremamente complesso dove basta pochissimo per far sì che gli equilibri saltino e che oggi sono ulteriormente minati anche dalla profonda crisi economica, finanziaria e politica libanese.

Attualmente la consistenza massima annuale autorizzata dall'Italia per il contingente nazionale impiegato nella missione è di 1169 militari, 368 mezzi terrestri e 7 mezzi aerei, che svolgono molteplici attività operative, principalmente mirate al controllo del territorio, con particolare riferimento alla cosiddetta Blue Line, ossia la linea di demarcazione tra Libano e Israele.

li Libano dimostra inoltre una grande fiducia nel nostro Paese e, quindi, ha voluto anche una missione bilaterale fra Italia e Libano al fine di rafforzare ulteriormente le proprie forze armate: la missione bilaterale (MIBIL), volta a incrementare le capacità complessive delle Forze di sicurezza libanesi (LAF), sviluppando programmi di formazione e addestramento preventivamente concordati con le autorità libanesi.

Questa missione si inquadra nell'ambito delle iniziative dell'International support Group for Lebanon, la cui costituzione fa seguito ad un appello del Consiglio di Sicurezza dell'ONU per un forte e coordinato sostegno internazionale inteso ad assistere il Libano nei settori in cui esso è più colpito dalla crisi siriana, compresi l'assistenza ai rifugiati e alle comunità ospitanti, il sostegno strutturale e finanziario al Governo, nonché il rafforzamento delle capacità delle forze armate libanesi, chiamate a sostenere uno sforzo senza precedenti per mantenere la sicurezza e la stabilità, sia all'interno del territorio sia lungo il confine siriano e la Blue Line.

A tutto ciò si affiancano anche le attività di cooperazione civile-militare (CIMIC), grazie alle quali sono stati realizzati nel 2021 trentasei progetti ad elevato ed immediato impatto sulla popolazione gravemente in sofferenza.

Per quanto riguarda il contenuto del provvedimento in esame, l'Accordo, composto di 11 articoli preceduti da un breve Preambolo, riferisce che la collaborazione tra le Parti si basa sul principio di reciprocità (articolo 1) ed investe i settori delle operazioni umanitarie e di peace-keeping, del rispetto dei trattati internazionali in materia di sicurezza, difesa e controllo degli annamenti, dell'industria militare, dell'interscambio di materiali di annamento, dell'organizzazione, fonnazione e addestramento delle Forze annate, delle questioni relative alla polizia militare, nonché della medicina, storia e sport militari (articolo 3).

L'organizzazione delle attività oggetto della cooperazione è affidata ai Ministeri della difesa dei due Paesi e specifiche disposizioni regolano, inoltre, la promozione degli scambi di materiali d'armamento appartenenti a tipologie aeree, navali e terrestri, nonché di materiali delle trasmissioni; le modalità di finanziamento delle attività di cooperazione; la competenza giurisdizionale ed il trattamento di informazioni, documenti e materiali che le Parti potranno scambiarsi nello svolgimento delle attività di cooperazione militare.

L'Accordo potrà essere modificato previo consenso delle Parti e le eventuali modifiche entreranno in vigore con le stesse modalità previste per l'entrata in vigore dell'Accordo.

Per quanto riguarda, infine, il disegno di legge di ratifica, gli articoli 1 e 2 recano rispettivamente l'autorizzazione alla ratifica e l'ordine di esecuzione, mentre l'articolo 3 stabilisce la clausola di invarianza finanziaria, in base alla quale dall'attuazione delle attività derivanti dallo Scambio di Note non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.

Il Libano rappresenta un Paese di prioritaria importanza per l'Italia anche in virtù del ruolo da esso giocato nel processo di stabilizzazione e pacificazione dell'area mediterranea e medio-orientale e i rapporti bilaterali tra Italia e Libano hanno sempre avuto un'importanza di assoluto rilievo, confermato dall'impegno italiano sul campo, che è stato forte e qualificato al fine di garantire una interlocuzione tra le parti in conflitto, favorendo la de-escalation delle controversie, e il controllo della cosiddetta Blue Line, nel solco del modello italiano di peacekeeping, basato sulla solidarietà e sulla costruzione quotidiana di rapporti e relazioni con la popolazione e con le autorità locali, politiche e religiose che lo ha sempre contraddistinto nella comunità internazionale come un modello apprezzato da tutte le forze alleate.

La prosecuzione dell'accordo sulla difesa in esame è dunque la cornice giuridica che consente di continuare a coltivare i rapporti bilaterali molto stretti e importanti per la tenuta complessiva della sicurezza nella regione.

Tuttavia, voglio cogliere l'occasione per ricordare ai colleghi e al governo la situazione gravissima in cui versa il Libano, prostrato da una profonda crisi, istituzionale ed economica. L'Inflazione alle stelle nel paese, la tremenda esplosione del porto di Beirut del 2020 e la crisi del grano dovuta alla guerra in Ucraina stanno portando il Libano sul punto di un tracollo definitivo, che, inevitabilmente, produrrebbe ripercussioni sulla stabilità dell'intera regione mediorientale, oltre ad una ondata migratoria di dimensioni preoccupanti, tanto più che il Libano attualmente ospita già circa 2 milioni di rifugiati siriani. È doverosa dunque un nostro costante attenzione al Paese anche su future iniziative a sostegno dello stesso.