Dichiarazione di voto
Data: 
Mercoledì, 5 Agosto, 2020
Nome: 
Alfredo Bazoli

Doc. IV, n. 6-A

Grazie, Presidente, due minuti, solo per ribadire le ragioni che, peraltro, sono condensate anche nella relazione che ho fatto per conto della Giunta. Un atteggiamento che, come ricordava il collega Vitiello, è stato particolarmente rigoroso della Giunta nella valutazione degli atti, così come sempre cerchiamo di fare, senza troppo farci condizionare dalle questioni di natura politica. Un atteggiamento rigoroso, che si è risolto, appunto, in una decisione che noi consideriamo assolutamente ragionevole e pertinente, cioè di una distinzione tra le intercettazioni avvenute il 3 marzo e quelle successive alla formale iscrizione nel registro degli indagati, datata 12 marzo, che, peraltro, anche noi siamo consapevoli non sia di per sé lo spartiacque. Infatti, sono altri gli elementi che vanno valutati, ma sono esattamente quegli elementi che noi abbiamo considerato, nel ritenere che nelle prime captazioni non vi fosse, da parte dell'autorità giudiziaria, la possibilità di ritenere che dentro il contesto dell'intercettazione ambientale si potesse prevedere la presenza dell'onorevole Marotta.

Tanto più che l'onorevole Marotta, in quel momento, non era oggetto di indagine, per quanto fosse entrato dentro alcuni elementi di indagine, ma a carico di altri. Non vi era a carico suo alcun tipo di indirizzo e, quindi, certamente lui non era indagato.

Aggiungo e osservo che l'onorevole Marotta era dentro quella vicenda anche per ragioni di natura professionale, perché lui era stato incaricato come legale di una delle persone che era dentro il contesto dell'indagine. Per cui, c'era anche un elemento che rendeva inevitabile in qualche modo la sua presenza, ma non per questo lo qualificava come oggetto di indagine.

Dal 3 marzo in poi, anche in ragione del contenuto di quella captazione ambientale, evidentemente l'onorevole Marotta è diventato il bersaglio dell'indagine. Per un criterio prudenziale rigoroso, che è anche discutibile per il rigore che noi abbiamo deciso di applicare - perché si potrebbe ritenere, come ha fatto il giudice, che in realtà anche le altre intercettazioni successive fossero intercettazioni in qualche misura casuali, nel senso che non dirette surrettiziamente all'ex collega Marotta, ma invece casuali – , applicando un criterio rigoroso per la tutela delle prerogative e delle guarentigie di questa Camera e di questo Parlamento, noi abbiamo ritenuto di applicare un criterio rigoroso, che ci ha portato a ritenere che non potessero qualificarsi come casuali, ma come indirette e, quindi, come surrettiziamente volte ad aggirare il vincolo autorizzativo, che invece pertiene a questa Camera dei deputati. Quindi, ritengo che la soluzione adottata sia una soluzione giuridicamente ineccepibile e corretta, per cui il mio gruppo voterà in conformità.