Doc. XVI, n. 1, Doc. XXV, n. 1, Doc. XXVI, n. 1
Grazie, Presidente. In premessa, vorrei estendere le condoglianze mie, ma, soprattutto, del gruppo del Partito Democratico alla famiglia del tenente di vascello Michele Savarese, che è perito questa mattina in servizio, come ricordava anche il Sottosegretario Perego. Credo che sia importante, in un'occasione come quella di oggi, ricordare tutti gli uomini e le donne della Difesa che sono periti o hanno sofferto incidenti a causa del loro impegno e del loro servizio nelle Forze armate.
In linea generale, come sa chi ha seguito i lavori in Commissione, noi voteremo a favore delle missioni internazionali, incluse le nuove missioni. In particolare, vorrei menzionare il nostro fermo sostegno a una nuova missione europea, quella per l'addestramento delle Forze armate ucraine. È anche così, addestrando i militari ucraini, che aiutiamo quel Paese a contrastare l'invasione di Putin. Voteremo solo in un punto in difformità dal Governo, per il resto voteremo a sostegno dell'impegno dei nostri soldati nei vari teatri di conflitto, a sostegno delle iniziative della cooperazione internazionale per la pace. E pensiamo che, con il nostro sostegno, ci sia quella necessaria continuità nelle linee di indirizzo di fondo della nostra politica estera di cui parlava prima anche l'onorevole Rosato.
Ci distingueremo, però, su una missione: quella bilaterale di supporto alla Guardia costiera libica. Io ho chiesto di intervenire oggi per motivare questa scelta da parte del nostro gruppo. Ho letto e ascoltato molte cose sul nostro voto e ci tengo a motivare e contestualizzare. C'è chi ha scritto che abbiamo abiurato a una decisione voluta dal PD qualche anno fa; c'è invece chi ci ha definito “irresponsabili” - ho sentito qualche collega prima utilizzare questa parola - e la Presidente del Consiglio ieri, nella sua replica, ha addirittura ipotizzato che il voto contrario del Partito Democratico sia dovuto al fatto che il Partito Democratico non è più al Governo e, quindi, noi siamo pregiudizialmente contro quanto fa questo Governo. Tengo a ribadire che, con questo voto, noi non vogliamo né cancellare il passato né prendere decisioni, senza assumerci la responsabilità ora che siamo all'opposizione (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). Rassicuro la Presidente del Consiglio che non ce l'abbiamo con lei e chiedo al Sottosegretario Perego di Cremnago di farsi da tramite. Già lo scorso anno, quando c'era un Governo di segno ben diverso e di autorevolezza ben diversa, quello presieduto dal Presidente Draghi, il PD non votò e non diede il via libera a quella missione. Quel voto - tengo a sottolinearlo - è stata l'unica volta in cui ci siamo distinti, in 15 mesi di sostegno invece completamente convinto ad un Governo di cui ancora oggi siamo orgogliosi e onorati di avere contribuito. Perché allora il nostro “no” a questa missione? Io penso che anche la maggioranza faccia bene, se ha voglia, ad ascoltare le ragioni che esporrò, perché - è vero - il Governo di oggi eredita l'impostazione sulla Libia voluta da Governi del PD e, quindi, i ragionamenti cui siamo addivenuti possono fornire degli spunti anche per voi. Quella missione venne pensata nel 2016 ma molte cose sono cambiate da allora. La Libia di oggi non è più la Libia del 2016. Nel 2016 e negli anni precedenti si pensava che si potesse evitare il collasso dello Stato libico e, per questo, i nostri Governi e i nostri ministri erano fortemente impegnati quotidianamente nel cercare di tenere la Libia unita e stabile., con iniziative quotidiane, visite, incontri, promozione di iniziative diplomatiche, iniziative bilaterali e altre iniziative con gli altri Governi. Oggi, invece, quella situazione di instabilità e fragilità è diventata cronica e voi dovete prenderne atto, perché sostenete delle istituzioni che, di fatto, hanno un volto molto diverso da quello che avevano nel 2016. Inoltre, come noto e come ricordato da alcuni colleghi, in Libia si sono insediate la Turchia e la Russia e, soprattutto, come risultato più volte anche durante le audizioni in Commissione, sono emerse notizie atroci sulla situazione dei diritti umani nei campi libici, che non possiamo più ignorare. È diventato evidente che in queste condizioni di oggi, non nelle condizioni di allora, una piccola missione bilaterale di supporto alla guardia costiera libica non è uno strumento con cui riuscire a condizionare le istituzioni libiche, a contrastare il traffico dei migranti e a promuovere i diritti umani. In realtà, succede tutto l'opposto. Per questo pensiamo che quella missione debba essere fermata e si debba tentare un approccio diverso. Nel proporre un approccio diverso, restano però validi i principi che animavano le azioni dei Governi di allora, i Governi Renzi e Gentiloni, principi sui quali non sempre pensiamo voi siate d'accordo. Primo principio: le persone in mare vanno salvate ad ogni costo, non deve essere neanche in discussione. Secondo principio: i trafficanti vanno puniti, perché chi traffica in esseri umani deve essere punito. Terzo principio: l'Europa va coinvolta e responsabilizzata. Infine, pensiamo che bisogna coltivare un rapporto con i Paesi di provenienza e di transito, perché senza di loro è impossibile stroncare il traffico e gestire le migrazioni. Sulla base di quei principi di azione, vi proponiamo un'altra iniziativa, di segno molto diverso rispetto a quella che voi state impostando. Si tratta di coinvolgere l'Unione europea nella stabilizzazione del quadro libico.
Noi non abbiamo visto il Governo italiano fare questo tipo di promozione e soprattutto coinvolgere le Nazioni Unite nella gestione dei migranti in Libia, chiedendo la chiusura dei campi e una gestione umana e sostenibile delle persone che sono lì rinchiuse. Anche su questo non abbiamo visto alcun tipo di iniziativa da parte del Governo. Sinceramente non servono a nulla le dichiarazioni roboanti che abbiamo sentito ieri, soprattutto se accompagnate da scarse decisioni di peso a livello europeo. Io credo che la Presidente Meloni ritenga che gli italiani non si rendano conto - li ritiene un po' fessi - perché pensa che si bevano la storia e che bastano due righe alla fine di un comunicato europeo per dire che è cambiato l'approccio dell'Europa. Gli italiani hanno visto quando l'Europa si è impegnata nella gestione dei migranti nel Mediterraneo, l'hanno visto nel 2014, quando l'Europa ha messo delle navi europee a salvare le persone e a contrastare i migranti. Fu la missione Sophia, che voi, anzi, la Lega ha chiuso tra il 2018 e il 2019. C'è una bella differenza tra qualche riga in fondo a un comunicato europeo e delle azioni precise che l'Europa fece allora e che non sta facendo oggi. Governare non è fare dei comizi indegni in Parlamento, chiedendo ai ministri di fare la claque, come abbiamo visto ieri. Governare significa fare i conti con i fatti, mentre i fatti di questo Governo su questo fronte sono pochi e insoddisfacenti. Il Governo non ha alcuna strategia politica diplomatica per quanto succede in Libia; si sta facendo semplicemente guidare dall'ossessione dei migranti e colleziona errori e figuracce. Un errore grave è stato ricevere il generale Haftar, per scoprire pochi giorni dopo che suo figlio - e sottolineo suo figlio, non un collaboratore, non qualcuno collegato in qualche modo al generale Haftar, ma suo figlio - è tra coloro che gestiscono il traffico dalla Cirenaica, che passa verso la Grecia, sulla stessa rotta dove pochi giorni fa sono morti più di 600 migranti, di cui 100 bambini. Stessa cosa per la Tunisia. Voi avete portato le istituzioni europee in Tunisia, per farsi dire di “no” dal Presidente tunisino quando gli avete offerto aiuto. Pochi giorni fa, ancora una volta, avete fatto fare un'altra brutta figura alle istituzioni europee, quando il Ministro Tajani ha annunciato un accordo sui migranti che non si è materializzato, perché il Presidente tunisino vuole semplicemente umiliarci e trattare più alto sul prezzo. Questa è la vostra idea di politica estera delle migrazioni. Se non tenete conto della realtà, i fatti e i numeri si incaricheranno di farvelo notare e noi saremo qui a ricordarvelo.