Dichiarazione di voto - A titolo personale
Data: 
Mercoledì, 25 Gennaio, 2017
Nome: 
Fabio Lavagno

 Doc. XXIII, nn. 10 e 23

Grazie Presidente. Le due relazioni sull'attività della Commissione non costituiscono ancora un'interpretazione complessiva della vicenda Moro in un quadro organico, esse sono piuttosto una prospettazione. Basterebbero queste parole pronunciate in quest'Aula lunedì scorso, dal presidente Fioroni, per spiegare le ragioni del mio intervento. Nei lavori della Commissione esiste una pluralità politica che, seppure minoritaria, grazie all'equilibrio del presidente, ha avuto cittadinanza. La vita dalla legislatura dirà se vi sarà la possibilità di una relazione finale, ma nell'attuale situazione, non mi sento di non dare segni e conto, attraverso il mio voto di astensione, già espresso in Commissione, a questi che rischiano di essere gli ultimi atti votati rispetto ai lavori svolti. Si è rinunciato alla tentazione di fare una sorta di storiografia parlamentare sul caso Moro, e questo è quanto mai positivo. Purtroppo riscontri oggettivi e incontrovertibili, come la ricostruzione della scientifica di via Fani o delle ricerche sul Dna, hanno avuto ed hanno poca evidenza, preferendovi testimonianze spesso contraddittorie che rischiano di strizzare l'occhio a quella pubblicistica definita giustamente sovrabbondante, talora omissiva, talora interessata a promuovere artificiose novità, che rischia di disorientare il discorso pubblico e la consapevolezza dei cittadini. Allo stesso tempo, non basta una non dissomiglianza per farci suggestionare sulle presenze in via Fani. 
Concludo, Presidente. Quella parte di opinione pubblica interessata ad una triste e tragica pagina dalla nostra storia repubblicana, come il rispetto per le vittime e per il dolore dei familiari, ci impongono rigore, metodologia e di non abdicare a quella possibilità, probabilmente l'ultima, di chiudere dal punto di vista politico, e non solo giudiziario o storico, quella stagione.