Data: 
Martedì, 13 Dicembre, 2016
Nome: 
Paolo Gentiloni Silveri

Grazie, signora Presidente. Onorevoli colleghi, credo che abbiamo avuto una discussione utile. Penso che sia stato inevitabile che una parte rilevante della discussione si sia concentrata più che sui programmi e sugli obiettivi del nostro fare nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, sull'analisi di quello che è accaduto negli ultimi dieci giorni, delle modalità, delle ragioni, del modo in cui è nato questo Governo. Lo ritengo assolutamente logico anche se dal mio punto di vista è una delle ultime volte che vorrei soffermarmi su questo perché ritengo mio dovere come Presidente del Consiglio – resta ovviamente importantissima la discussione politica, la discussione tra i partiti e tra forze parlamentari – concentrarmi sulle cose da fare. Ma stiamo al tema di cui moltissimo si è discusso oggi nel corso di questa prima fase del dibattito. Adesso sentiremo le dichiarazioni di voto. Ho sentito dire che noi non avremmo riconosciuto la sconfitta referendaria. Ma io devo dire che – la canzone diceva «Se stasera sono qui» – se stasera sono qui è perché abbiamo riconosciuto le ragioni della... (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico, Scelta Civica – ALA per la costituente libera e popolare – MAIE, Democrazia Solidale-Centro Democratico, Civici e Innovatori). Lo abbiamo fatto. Lo ricordava nel suo intervento il presidente Cicchitto: il Presidente del Consiglio si è dimesso. Abbiamo invitato tutte le forze parlamentari a concorrere alla formazione di un nuovo Governo che era necessario e alla quale ci richiamava il Presidente della Repubblica perché tutti sappiamo – tutte le forze parlamentari lo hanno ripetuto nelle consultazioni con il Presidente della Repubblica – che occorre intervenire sulle regole per portare il Paese al voto. Quindi abbiamo chiesto un concorso generale a questo compito e come hanno ricordato diversi intervenuti – penso all'onorevole Gribaudo e all'onorevole Di Maio – non c’è stata questa disponibilità e le forze della maggioranza precedente si sono assunte la responsabilità di andare avanti. Si sono prese un rischio dal punto di vista politico ? Certamente si sono prese un rischio ma si sono prese questo rischio esattamente nel rispetto dei doveri costituzionali che sono previsti nel nostro ordinamento (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico, Scelta Civica – ALA per la costituente libera e popolare – MAIE, Democrazia Solidale-Centro Democratico, Civici e Innovatori) e dobbiamo, credo, riconoscere un minimo di coerenza ai nostri comportamenti.
Non ci si può rimproverare di esserci attenuti alle responsabilità che la nostra Costituzione prevede. Siamo una Repubblica parlamentare che le caratteristiche, le modalità attraverso le quali, con l'indirizzo del Presidente della Repubblica, si formano i Governi sono, da circa settant'anni, quelle che conosciamo (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico, Scelta Civica – ALA per la costituente libera e popolare – MAIE, Democrazia Solidale-Centro Democratico, Civici e Innovatori). Poi si discute da anni di repubbliche presidenziali, di elezioni dirette e vedremo ma comunque le elezioni dirette non si fanno con i referendum se anche ci fosse questa opportunità e non mi sembra, credo, che si possa accettare. Infatti se c’è stata una cosa davvero bella di questi mesi di campagna referendaria, che a me non sono piaciuti moltissimo, la cosa davvero bella è stata una discussione pubblica enorme sulla Costituzione italiana. Ora, dieci giorni dopo, non possiamo far sì che questa discussione enorme svanisca nel nulla (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico, Scelta Civica – ALA per la costituente libera e popolare – MAIE, Democrazia Solidale-Centro Democratico, Civici e Innovatori) cioè che la Costituzione venga improvvisamente dimenticata. Abbiamo addirittura i super-paladini della centralità del Parlamento e della sua sovranità che nel momento più importante della vita parlamentare, che è il momento della discussione e della votazione della fiducia sul Governo, non ci sono (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico, Scelta Civica – ALA per la costituente libera e popolare – MAIE, Democrazia Solidale-Centro Democratico, Civici e Innovatori). Ma vi sembra logico ? Noi vogliamo talmente bene al Parlamento che non ci andiamo. Credo che questa logica non ci aiuti. Credo che il Governo non abbia interesse a proseguire in questo tipo di discussioni. Io l'ho fatto semplicemente per rispetto della discussione reale che c'era stata qui. Abbiamo una nostra responsabilità come Governo che, se avrà la fiducia delle Camere, sarà un Governo a pieno titolo. Eserciteremo la nostra responsabilità sui contenuti e sui programmi, sulle domande che ci rivolgono i nostri concittadini e i nostri concittadini ci chiedono questo. Non ci chiedono altri quattro mesi di discussione se è legittimo o non legittimo, sovrano o non sovrano perché la Costituzione c’è e regola i nostri rapporti ordinamentali (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico, Scelta Civica – ALA per la costituente libera e popolare – MAIE, Democrazia Solidale-Centro Democratico, Civici e Innovatori).
Sui temi che ci vedranno impegnati nei prossimi giorni e nelle prossime settimane nel tempo di lavoro del Governo, certamente vi è la questione europea e, dentro la questione europea, soprattutto nel Consiglio europeo di questa settimana sarà centrale il tema migratorio. Ne hanno parlato i colleghi Locatelli, Alli ed altri. Penso che deve essere molto chiaro che la posizione italiana sulla questione non è una posizione che vuol far dispetto a qualcuno. Ogni tanto la posizione italiana in Europa viene dipinta come fosse una posizione di guastafeste. Noi non siamo guastafeste di nessuno ma non possiamo neanche essere il Paese che si fa carico dei flussi migratori per conto dell'intera Unione europea senza una necessaria, sufficiente solidarietà degli altri Paesi (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico, Scelta Civica – ALA per la costituente libera e popolare – MAIE, Democrazia Solidale-Centro Democratico, Civici e Innovatori). Quindi sono convinto che interpreterò il sentimento comune al Parlamento quando discuteremo di questa riforma, delle cosiddette regole di Dublino che riguardano l'accoglienza e quando ci confronteremo con posizioni che, a mio parere, non sono accettabili. Accanto a questi temi europei c’è l'emergenza della situazione del terremoto. Nei giorni prossimi andrò insieme al commissario Errani e al direttore della Protezione civile Curcio dopo alcune riunioni che faremo qui a Roma per renderci conto direttamente dell'andamento della situazione. Sappiamo tutti che l'emergenza è un'emergenza fatta sia di condizioni drammatiche di alcune centinaia o migliaia di persone sfollate, sia di ulteriori cerchi più larghi di persone che hanno problemi con l'agibilità delle loro abitazioni, che chiedono che molto rapidamente si definisca se possono o non possono rientrare e poi ci sono i problemi della fase ulteriore della ricostruzione. È una straordinaria priorità, perché non dobbiamo mai dimenticare che, nel combinato disposto tra quello che è accaduto in agosto e quello che è accaduto il 31 ottobre, la particolarità di questo evento sismico, che ha coinvolto l'Italia, è stata quella del numero di persone coinvolte. Sono stati coinvolte 15-20 milioni di italiani, dal punto di vista non, per fortuna, della messa a rischio dell'agibilità delle loro abitazioni, ma dello shock, della preoccupazione, della paura in un'intera zona del centro del Paese. Quindi, l'impegno lì deve essere immediato.
Ho detto nelle mie comunicazioni iniziali che lavoreremo molto sul tema della criminalità organizzata, anche rafforzando in questo campo la cooperazione internazionale a livello giudiziario; e poi daremo spazio, ovviamente, alla priorità delle priorità: lavoro, lavoro, lavoro, soprattutto nel Mezzogiorno. Ed è proprio nel momento in cui l'economia, il mercato interno mostra alcuni segni e tutti sappiamo – è inutile che facciamo polemiche astratte – tutti sappiamo che sono segni iniziali, che vanno rafforzati, che vanno incoraggiati, ma ci sono segni di ripresa del mercato, dei consumi, dell'ottimismo dei nostri produttori, questo è il momento di porre la questione del lavoro al centro di questa possibile ripresa, a partire dalle zone del Mezzogiorno (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico, Scelta Civica-ALA per la costituente libera e popolare-MAIE, Democrazia Solidale-Centro Democratico, Civici e Innovatori).
Concludo, ringraziando i tanti colleghi intervenuti, anche dell'opposizione – penso al Vicepresidente Baldelli, ma anche altri – che hanno condiviso, non condividendo praticamente nulla della posizione del Governo, ma hanno condiviso almeno – e per me è molto importante – una necessità e cioè la necessità di farla finita con questa apparentemente inarrestabile escalation di violenza verbale nel nostro dibattito politico (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico, Scelta Civica-ALA per la costituente libera e popolare-MAIE, Democrazia Solidale-Centro Democratico, Civici e Innovatori).
Il Parlamento non è un social network e credo che ridando serietà ai nostri lavori e al confronto tra le forze politiche contribuiamo, sia pure indirettamente, marginalmente, ma contribuiamo a rasserenare il clima nel nostro Paese e nelle famiglie del nostro Paese. Grazie (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico, Scelta Civica-ALA per la costituente libera e popolare-MAIE, Democrazia Solidale-Centro Democratico, Civici e Innovatori, Area Popolare NCD-Centristi per l'Italia e di deputati del gruppo Misto).