Data: 
Mercoledì, 26 Aprile, 2017
Nome: 
Emanuele Lodolini

Grazie Presidente. L'Italia ha perso uno degli sportivi più amati, il ciclista Michele Scarponi, figlio delle Marche, protagonista sulle strade di tutto il mondo. “L'aquila di Filottrano” se ne è andata, facendo quello che amava fare, nel comune che amava, dove viveva e che riteneva il più bello del mondo.

Il pensiero va alla famiglia, certamente, ma deve andare a tutto lo sport. Esempi di sacrifici e dignità e professionalità e umiltà, come quelli di Scarponi, devono essere esempio per le giovani generazioni, ad impegnarsi per realizzare i propri sogni, proprio come è riuscito a fare Michele. Non lasciatevi ingannare dall'eco mediatico di questi giorni e di queste ore. Non sono state spese parole di circostanza per la sua morte. Posso testimoniarlo direttamente, avendolo conosciuto. Scarponi era uno sportivo di altissimo profilo morale, un capitano, sempre sorridente, padre e marito esemplare, ma soprattutto un uomo vero, stimato, benvoluto, anche da quei ciclisti che Michele ha battuto tante volte: non solo, quindi, dai compagni di squadra e da coloro alla cui vittoria, da gregario, e quindi al cui servizio ha contribuito.

In quest'Aula tante volte richiamiamo l'orgoglio di essere italiani, giustamente. Oggi vi chiedo di unirci tutti in un grande applauso da rivolgere a Scarponi, l'uomo, prima ancora che lo sportivo, fiero della sua patria, del suo territorio, orgoglioso di rappresentare l'Italia in tutto il mondo.

Ieri al funerale c'era uno striscione. Quello striscione, molto bello, con una frase molto importante, recitava: “Le ali spiegherai e ovunque tu sarai un'aquila in volo che sempre più in alto si innalzerà”. Grazie Michele, ciao Michele