Data: 
Martedì, 6 Dicembre, 2022
Nome: 
Enrico Letta

Grazie, Presidente. Grazie per aver ricordato la militanza politica, i ruoli istituzionali e la passione di una personalità di straordinaria intensità, che ha lasciato una traccia profonda nella politica italiana. Gerardo Bianco è stato per tutti questi anni un punto di riferimento per tanti di noi. La comunità delle democratiche e dei democratici si stringe attorno alla sua famiglia, ne ricorda l'esemplare personalità, il percorso politico sempre lineare, l'impegno straordinario.

Un uomo dalla profonda cultura, che ha vissuto a cavallo di questo secolo, ha inciso, ha lasciato segni profondi nella vita del nostro Paese. Come lei ha ricordato, non è stato solo - come alcuni giornali hanno voluto sinteticamente raccontare - un democristiano, un democristiano DOC, no, questo è un modo troppo semplice per definire una personalità che è riuscita a rappresentare al meglio quella storia politica e, poi, è riuscita, dopo, quando si è entrati nella seconda Repubblica, a costruire con impegno scenari che sono ancora quelli che governano quest'Aula parlamentare e la politica italiana. L'ha fatto con coraggio, assumendosi grandi responsabilità, sempre capace di sorprendere, mai banale, mai a guardare dall'alto in basso, sempre in grado di stare con tutti, con la rara capacità che in politica hanno pochi, cioè quella di far prevalere l'ascolto sulla parola, la capacità di ascoltare, la capacità di interagire con tutti coloro con i quali entrava in contatto.

È stata una personalità, signor Presidente, la voglio ricordare così, la persona di Gerardo Bianco, capace di tenere insieme polarità diverse e portarle sempre verso una sintesi più avanzata, sempre così, è riuscito a non far mai sì che queste sintesi avanzate fossero profezia solitaria, sempre, che fossero un disegno collettivo, insieme alle tante persone con le quali ha condiviso i passaggi più difficili, più coraggiosi e più complessi della vita politica.

Era profondo in tutte le sue argomentazioni, ma riusciva a essere sempre ironico, alle volte scanzonato; ognuno di noi avrà sempre il ricordo del suo sorriso, accanto alla profondità delle sue parole. Era in grado, come lei ha appena detto, di vivere le istituzioni in tutta la sua profondità, di difenderle, ma allo stesso tempo è stato in grado di vivere politicamente con intensità anche fuori dalle istituzioni, dimostrando a ognuno di noi che si può far politica anche fuori dalle istituzioni, riuscendo a lasciare un segno, come lui l'ha lasciato.

È stato allo stesso tempo - e voglio terminare su questo - attaccato alla sua terra e, allo stesso tempo, profondamente europeista. Il suo passaggio al Parlamento europeo, che lei ha voluto giustamente sottolineare, è stato, per come io l'ho conosciuto, una delle attività, uno degli impegni politici che più ne aveva marcato la sua grande curiosità e il suo grande impegno per gli scenari che in quegli anni stavano cambiando.

Infine, termino con i due aggettivi che mi sento di esprimere con maggiore forza: è stato allo stesso tempo un uomo politico libero e coraggioso, come deve essere chi fa politica, pensando soprattutto alle idee che ha, al bene comune, all'interesse del Paese e dell'Europa. Questi sono stati i punti cardinali della bussola che ha guidato Gerardo Bianco.

La nostra comunità si stringe attorno a lui e ai suoi familiari e vorrei che il suo ricordo, il ricordo del suo straordinario impegno politico e dei valori che l'hanno guidato, possa essere anche per tutti noi uno stimolo ancora maggiore a fare bene, ognuno di noi, il nostro dovere.