Grazie, Presidente. Colleghe e colleghi, ci sono vicende, anche drammatiche, che restano avvolte nel mistero e sicuramente lo è quella che riguarda Pietro Riccio, deputato della Democrazia Cristiana nella VI Legislatura e, ancor prima, sindaco di Oristano a partire dal 1966.
Oggi ne ricordiamo la figura a 50 anni dalla sua scomparsa in circostanze tragiche: era la sera del 14 novembre del 1975 e Pietro Riccio stava tornando a casa dopo un comizio. La sua macchina fu circondata e lui fu rapito da un gruppo di malviventi che, dopo il sequestro, chiesero il riscatto per la sua liberazione. Nell'Italia di allora furono molti i fatti di cronaca che ci segnalano decine e decine di persone rapite per ottenere il riscatto in un intreccio tra delinquenza comune, criminalità organizzata e organizzazioni mafiose; vicende spesso dimenticate, poco conosciute e con storie diverse tra loro, così come i nomi delle vittime e i drammi familiari collegati.
Per Pietro Riccio fu pagato un riscatto, ma lui non tornò mai più a casa. A poco a poco, con il trascorrere del tempo, per i suoi familiari e per i suoi amici si spense la speranza di poterlo riabbracciare da vivo. Il corpo di Pietro Riccio fu ritrovato nelle campagne di Austis il 2 dicembre 1997, 22 anni dopo, e la sua morte ancora oggi rimane inspiegabile per chi ne ha vissuto il dolore e per chi ne ha seguito le vicende. Gli esecutori del rapimento furono catturati e condannati, però rimangono enormi ombre sulla vicenda umana e politica. La sentenza non ha reso piena giustizia, non si indagò abbastanza, disse Stefania, la figlia di Pietro Riccio: mio padre era una persona scomoda e ingombrante.
Di fronte a tante stranezze, ancora oggi non riusciamo a darci una risposta. Alla fine sono stati presi solo pochi responsabili, ma non i mandanti che hanno fatto fortuna. Pietro Riccio era una persona molto amata e popolare a Oristano. Non amava girarsi dall'altra parte né tantomeno nascondersi dietro le difficoltà, che affrontava con grande determinazione. È stato un grande avvocato penalista, per lui una vera e propria missione più che una professione, per il suo forte ancoraggio ai temi della legalità e della giustizia che ha ispirato e guidato anche il suo successivo impegno politico. Nella sua breve esperienza parlamentare, si occupo spesso di codici, procedura penale e anche di snellimento delle procedure burocratiche.
Ma il suo vero capolavoro fu il riconoscimento di Oristano come provincia, che significò una svolta per la città: Oristano assunse ruolo e funzioni che la posero al centro dell'attività economica di un vasto territorio. Fu un politico coraggioso capace anche di andare controcorrente, come avvenne in occasione del Piano di sviluppo industriale di Ottana: si schierò contro perché convinto che quegli investimenti sarebbe stato più utile utilizzarli nell'ammodernamento del settore agro-zootecnico. E fu anche contestato per questo, ma difese con forza ed argomenti la sua opposizione, e molte delle sue valutazioni vennero rivalutate in una fase postuma.
Concludo. Pietro Riccio fa parte di una fase politica che aveva la centralità nel rapporto con le persone; diretto e senza filtri si conquistava il consenso, si veicolavano progetti e visioni di rinnovamento, e il riscontro lo avevi durante un incontro, un colloquio, una stretta di mano. Oggi riconquistare la fiducia della gente, che ora in maggioranza si rifugia nel distacco e nell'astensionismo, è una grande necessità per non trasformare la nostra democrazia partecipata in una democrazia elitaria, e farlo significherà ricordare l'impegno e il lavoro di Pietro Riccio, la cui vita è stata brutalmente interrotta da un gruppo di criminali. Ci stringiamo anche noi in un abbraccio con la famiglia, nella famiglia e nella comunità oristanese oggi presente in quest'Aula.