Data: 
Giovedì, 9 Febbraio, 2017
Nome: 
Sergio Boccadutri

Signora Presidente, colleghe e colleghi, voglio ricordare in quest'Aula Mario Arnone, morto un anno fa, il 30 gennaio 2016. Arnone è stato a lungo protagonista di Palazzo del Carmine, la sede del consiglio comunale di Caltanissetta, poi, deputato all'ARS, l'Assemblea regionale siciliana ed eletto nelle liste del Partito Comunista Italiano, deputato al Parlamento nella settima e nell'ottava legislatura. Arnone si laureò giovanissimo, a 23 anni, in medicina, e da subito mise il suo sapere a disposizione dei più deboli, assistendo gli zolfatari di Riesi. Contribuì, nell'ottava legislatura, alla stesura della riforma sanitaria e, dopo l'assassino di Pio La Torre, si dimise da deputato affinché potesse subentrare Mimì Bacchi collaboratore di Pio. Per Arnone non era pensabile che il territorio di Palermo, dopo la violenza mafiosa che il 30 Aprile 1982 aveva colpito la testa del Partito comunista siciliano non fosse rappresentato tra gli scranni della Camera. Dopo la sua esperienza parlamentare non si dedicò più alle istituzioni, tornò a fare il medico, non disamorandosi però della politica. Arnone mise al centro della sua vita, proprio la vita, nel senso più completo del termine, per la sua attenzione verso ogni singola persona, per la sua passione per la società e per la vita delle persone proprio come medico. Ebbe un enorme interesse per la storia e la letteratura anche come strumenti per comprendere meglio la società. Per lui l'attenzione per l'umano era una missione, un impegno civile e culturale per una società più giusta. Ed è con questo spirito che a Caltanissetta, sabato pomeriggio, sarà ricordato da amici e compagni di una vita, per trasmettere ai posteri e soprattutto ai più giovani il suo insegnamento: la politica non solo è una cosa bella, ma è lo strumento più forte nelle mani di ciascuno di noi.