Signor Presidente, colleghe e colleghi, nel chiedervi di votare a favore delle mie dimissioni da parlamentare, le cui ragioni di ritorno alla vita professionale e accademica ho annunciato e illustrato tempo fa e sulle quali non torno, voglio limitarmi a due brevissimi pensieri, che non prenderanno che pochi istanti del tempo di quest'Aula. Il primo è un pensiero di profondo ringraziamento nei confronti, innanzitutto, di questa Assemblea, di tutta l'Assemblea, del Presidente Fontana, di tutti i suoi componenti, di tutti i dipendenti, a partire dal Segretario generale, che ringrazio di cuore. Un ringraziamento speciale - me lo consentirete - ai colleghi e ai dipendenti del gruppo parlamentare del partito del quale ho avuto l'alto onore di essere segretario, quindi, in particolare, a Elly Schlein, che mi è succeduta nel difficile - e quanto difficile lo so solo io - e impervio compito di segretario del PD. Un grande in bocca al lupo.
Un grazie alla presidente del gruppo Chiara Braga e alla sua predecessora durante la mia segreteria, Debora Serracchiani. Un pensiero di grande affetto e riconoscenza ai militanti, ai sindaci, agli elettori dei territori delle province di Siena e di Vicenza, che mi hanno dato il privilegio di rappresentarli in questi tre anni e in queste due elezioni, quella suppletiva del 2021 e quella generale del 2022, storie umane e politiche avvincenti dalle quali ho tratto mille insegnamenti. Grazie.
Grazie anche a tutti per avermi aiutato, maggioranza e opposizione, nel compito di elaborazione del rapporto sul futuro del mercato unico europeo, che ho voluto fosse il più possibile un esercizio collettivo, basato sul confronto e sull'ascolto e che nell'ultimo anno mi ha portato a partecipare a più di 400 incontri, in 65 città europee, con rappresentanti di tutte le correnti politiche ed esponenti dei mondi sociali ed economici di tutti i 27 Paesi europei, con l'Italia ovviamente in testa. Una straordinaria e bellissima avventura umana e politica.
Portare avanti le idee e le soluzioni contenute nel rapporto è, tra l'altro, un impegno che mi porta a passare molto tempo fuori dall'Italia, altro motivo che, per il rispetto che ho per questo Parlamento, non mi porterebbe ad esercitare bene le mie funzioni. Altro motivo quindi, oltre a quello del ritorno alla vita professionale, ad avermi spinto, signor Presidente, a rassegnare le dimissioni e a farmi sostituire da chi mi succederà, Rosanna Filippin, che potrà esercitare con maggiore presenza la funzione di parlamentare.
Il secondo pensiero lo consegno con grande semplicità, signor Presidente, a quest'Aula, ed ognuno sarà ovviamente libero se ascoltarlo e rifletterci oppure no: non inseguiamo il peggio che la polarizzazione estrema sta, da tempo, sviluppando nelle nostre democrazie europee e occidentali; polarizzazione ed estremismo, disprezzo reciproco, disconoscimento del ruolo degli uni e degli altri, insulti e fake news, un panorama da incubo che fa del male a tutti e di cui l'Europa e i suoi Paesi, Italia purtroppo compresa, soffrono sempre di più.
Se amiamo la democrazia: abbiamo bisogno gli uni degli altri ed abbiamo il compito di immettere nuovo ossigeno e nuova linfa in continuazione; abbiamo bisogno di favorire il rinnovamento e rendere i cittadini liberi di scegliere; abbiamo bisogno di non aver paura né della stampa libera né dell'equilibrio del rapporto tra i poteri indipendenti garantito dalla Costituzione; dobbiamo riconoscere che sono importanti i nostri, ma che i nostri senza gli altri semplicemente non esistono. La democrazia parlamentare è l'ossigeno della nostra vita comune: è dalla frontiera dell'Europa che oggi riceviamo le immagini più intense di chi anela a vivere la nostra democrazia e i valori della nostra convivenza europea e di chi, per quei valori, è disposto ai sacrifici più estremi.
Quello che ho vissuto in tanti anni in quest'Aula - anni in cui sono stato tante volte all'opposizione, tante volte in maggioranza, varie volte in maggioranza in cui eravamo tutti o quasi in maggioranza - è che dagli altri qui dentro e con gli altri che compongono questa sovranità popolare si impara e si cresce, con gli altri si serve insieme questo straordinario e unico Paese, che è l'Italia: averlo servito in quest'Aula è stato il più grande onore della mia vita.