Data: 
Venerdì, 5 Ottobre, 2018
Nome: 
Patrizia Prestipino

Grazie, Presidente. Mi fa piacere parlare davanti a lei, che sappiamo molto sensibile al tema dei diritti e delle pari opportunità. Voglio esprimere, a nome mio personale ma anche di tutto il Partito Democratico, sempre molto attivo sul piano dei diritti umani, la grande soddisfazione per i due premi Nobel che sono stati assegnati oggi, uno al ginecologo Mukwege, attivissimo sul fronte delle donne che sono state vittime di violenze sessuali, ma soprattutto - lasciatemelo dire da donna - per la giovanissima donna Nadia Murad, donna irachena di etnia yazida che è stata sempre grande attivista sul fronte dei diritti umani, un'ex schiava sessuale dell'Isis che ha subito sofferenze atroci, violenze continue e che ha pagato sulla propria pelle il coraggio di averle denunciate. La sua famiglia è stata sterminata insieme ad altre centinaia di persone del suo villaggio proprio dalla ritorsione dell'Isis stesso.

Una storia di sofferenze e di coraggio ben raccontata nel bellissimo romanzo autobiografico L'ultima ragazza, edito da Mondadori. Diceva Eve Ensler: quando si violentano, picchiano, storpiano, mutilano, bruciano, seppelliscono, terrorizzano le donne, si distrugge l'energia essenziale della vita su questo pianeta. Si forza quanto è nato per essere aperto, fiducioso, caloroso, creativo e vivo ad essere piegato, sterile e domato. Ecco, Nadia Murad non si è mai piegata, è una di quelle donne che non si è piegata neanche ai codici etici e sociali imposti dal suo Paese e ha avuto la forza e il coraggio di denunciare al mondo, commuovendolo, i suoi aguzzini, l'ISIS, che sono anche aguzzini di civiltà e di umanità. Il riconoscimento del Nobel rende orgogliosi e ancora più determinate tutte le donne che dalle proprie paure sono ripartite per cambiare il mondo