Data: 
Giovedì, 8 Aprile, 2021
Nome: 
Beatrice Lorenzin

Questa poltrona qui, vuota, al centro dell'Aula (La deputata Lorenzin indica una poltroncina del banco del Comitato dei nove vuota posizionata al centro dell'emiciclo – La poltroncina viene successivamente riposizionata da un assistente parlamentare), rappresenta quello che è accaduto ieri in Turchia e quello che è accaduto, attraverso la persona del nostro commissario, alle donne del mondo e alle donne turche. In questo momento, le donne turche stanno soffrendo e non possiamo noi far finta di non vedere quello che sta accadendo in Turchia e in altri Paesi del mondo a milioni e milioni di donne, private dei loro diritti civili, private dei diritti politici, private dei diritti umani. Ieri, c'è stata un'offesa grave all'Europa, un'offesa all'Unione, attraverso un gesto. La forma è sostanza e io immagino che cosa sarebbe accaduto in altre epoche, quando anche donne molto importanti che rappresentavano i loro Paesi si trovavano - e si sono trovate - a confronto con altri Capi di Stato. Offendere la von der Leyen vuol dire aver offeso l'Unione europea e non solo: aver offeso l'Unione europea, o quello che l'Europa rappresenta nel mondo e quello che la nostra civiltà rappresenta nella difesa dei diritti umani e nella difesa dei diritti delle donne. Io spero - e speriamo, come Partito Democratico - che questa sia un'occasione anche per spingere politicamente la tutela dei diritti delle donne anche in Turchia. Essere usciti dalla Convenzione di Istanbul è un fatto gravissimo e, tra l'altro, è un esempio per altri Paesi che potrebbero decidere di seguire questa linea. Ogni giorno spariscono donne, ogni giorno viene leso il loro diritto e l'Europa rimane, anche in questo momento così complesso e così difficile, un faro, un faro per miliardi di persone, per tante donne che nei loro Paesi stanno lottando per conquistare dei diritti che per noi sono assodati, sono qualcosa di scontato. Allora, in queste ore, in questi giorni, vedremo la diplomazia all'opera, vedremo il tentativo di cercare di dare altre spiegazioni a quello che è accaduto, cioè quindi incidenti diplomatici, problemi di protocollo, tematiche legate alla quotidianità degli affair, ma questo invece è un atto più profondo, più grave, e non è un atto fatto con ingenuità, è un atto fatto con premeditazione e l'Europa deve essere capace di rispondere con la forza delle sue azioni, ma soprattutto della sua storia. Ci attendono dei mesi complessi, degli anni difficili, anche nei rapporti internazionali. Io spero che la Turchia riesca a rimanere nell'alveo di una democrazia, di una “storia” più occidentale, anche grazie a un dibattito parlamentare come questo, in cui noi facciamo sentire la nostra voce e facciamo sentire che chi ha a cuore i principi democratici e i diritti umani in Turchia non è solo, c'è una solidarietà tra i popoli che è una solidarietà anche culturale e anche formale.