Data: 
Mercoledì, 29 Gennaio, 2025
Nome: 
Chiara Braga

Grazie, Presidente. Le assicuro che è un intervento pertinente in maniera perfetta all'ordine dei lavori. Lo dico prima di iniziare. Perché noi stiamo iniziando i lavori di questa Camera con un ordine del giorno che è quello che abbiamo conosciuto tutti noi e di cui lei ha dato lettura ieri sera. C'è un ordine del giorno che prevede, nel pomeriggio, alle ore 16,15, l'informativa dei Ministri Piantedosi e Nordio sul “caso Almasri”, definiamolo così. Questa informativa è agli atti del calendario di questa Camera e noi stiamo leggendo, da ieri sera, agenzie di stampa, giornali e comunicazioni sui social che ci comunicano che questa informativa non si terrà. Io penso che questa sia una cosa inaccettabile e offensiva nei confronti di questa Istituzione, e di cui lei e il Presidente della Camera dovreste farvi carico immediatamente. Prima di tutto, per tutelare la dignità di questa Istituzione.

È gravissimo che i Ministri Piantedosi e Nordio abbiano deciso di disertare il Parlamento e venir meno a una richiesta fatta unitamente da tutte le opposizioni e rivolta, prima ancora che a loro, alla Presidente del Consiglio. Ma voglio ricostruire brevemente, a nostra memoria, quello che è avvenuto in questi giorni.

Noi chiedevamo l'informativa della Presidente del Consiglio e ci è stato comunicato che ci sarebbe stata tempestivamente un'informativa del Ministro Piantedosi. Nella giornata di lunedì abbiamo saputo che avremmo avuto a disposizione per il question time, tra gli altri, il Ministro Nordio. Nella giornata di martedì ci è stato detto che il Ministro Nordio non sarebbe venuto per il question time, perché sarebbe venuto per l'informativa. Quindi, il diritto delle opposizioni di poter interloquire nella sede del question time col Ministro Nordio è venuto meno per una decisione del Governo. Ieri sera prendiamo atto da un'agenzia - quindi da nessuna comunicazione ufficiale e formale della Presidenza - che questa informativa, per volontà dei Ministri e del Governo, non si terrà.

Non ne conosciamo le ragioni, se non intuendole in una motivazione inaccettabile, cioè, quella che questi Ministri, così come la Presidenza del Consiglio, hanno ricevuto, non un avviso di garanzia, come è stato raccontato con una mistificazione della realtà gravissima da parte della Presidente del Consiglio, ma una semplice comunicazione prevista dalla legge costituzionale sui reati ministeriali - la voglio citare esattamente: la legge costituzionale n. 1 del 1989, articolo 6, comma 2 - che ha comportato una iscrizione sul registro degli indagati dovuta per legge e trasmessa al Tribunale dei ministri. Forse - e dico forse, perché noi non abbiamo nessuna comunicazione ufficiale della Camera - questo è il motivo per cui due Ministri della Repubblica intendono disertare le aule parlamentari.

Voglio fare presente che in questa situazione si sono trovati decine di volte altri Ministri di altri Governi, che mai hanno offeso il Parlamento rifiutando di venire a riferire e a confrontarsi con l'Istituzione da cui ricevono la fiducia (se siamo ancora una Repubblica parlamentare).

E tanto più ricordo che questa cosa - solo per fare un esempio - è accaduta decine di volte a quei Ministri che, durante la questione e la gestione della pandemia COVID, hanno ricevuto decine di informative come queste e che mai si sono sottratti ad un confronto democratico in Parlamento. Cosa sarebbe avvenuto? Cosa avrebbe urlato la Presidente del Consiglio da quest'Aula se quei Ministri non fossero venuti a riferire al Parlamento? Ma questo dato che riguarda la questione giudiziaria - noi l'abbiamo detto con chiarezza ieri - farà il suo corso, a noi non interessa.

Noi chiediamo che qui ci sia un confronto col Parlamento sulla questione politica e che ci sia una spiegazione chiara e trasparente qui, in questa sede, che è il luogo istituzionale in cui deve avvenire questo confronto. Tentare di eludere le proprie responsabilità è davvero un atteggiamento intollerabile e irrispettoso nei confronti, prima di tutto, di questa Istituzione. Noi chiediamo, intanto, che questa decisione venga condivisa nella sede, nell'organismo con il quale il Presidente della Camera decide l'organizzazione dei lavori di quest'Aula. Non possiamo accettare di leggerlo via social o per le agenzie o sui giornali. Questa è la ragione per cui chiediamo l'immediata convocazione dei capigruppo o la sospensione dell'Aula fino allo svolgimento della Conferenza dei capigruppo.

Questa è una richiesta formale che ovviamente abbiamo già fatto arrivare al Presidente della Camera questa mattina e sulla quale non siamo disponibili a retrocedere per una ragione molto semplice, e uso le parole della Presidente del Consiglio, che ha utilizzato in queste ore parole come “sicurezza nazionale” su questa vicenda. Se è davvero una questione di “sicurezza nazionale”, è anche una questione di dignità per il nostro Paese...

 ...perché stiamo parlando di un criminale accusato di torture, di stupri, arrestato nel nostro Paese, scarcerato dopo poche ore e riaccompagnato a casa, dove, probabilmente, continua a fare le cose per cui è stato accusato 

 Noi chiediamo che ci sia una discussione il prima possibile e vengano rispettate pienamente le prerogative di questo Parlamento e di queste istituzioni democratiche.