Data: 
Martedì, 19 Novembre, 2024
Nome: 
Chiara Braga

Grazie, Presidente. Intervengo sull'ordine dei lavori, prima di passare alla trattazione del prossimo punto all'ordine del giorno, perché oggi abbiamo assistito ad alcune dichiarazioni della Presidente Meloni, che ha sentito il dovere, a pochi giorni dalla giornata del 25 novembre, di difendere l'indifendibile, cioè di condividere le parole espresse ieri, in una sede istituzionale, qui, alla Camera, dal Ministro dell'Istruzione, Valditara, e di farlo sostanzialmente condividendo quella convergenza, quell'equazione che il Ministro ha ritenuto di fare tra il tema importantissimo del contrasto alla violenza sulle donne e l'immigrazione.

Noi siamo rimasti basiti nel sentire quelle parole e abbiamo atteso un giorno di sentire, invece, parole inequivocabili da parte della Presidente del Consiglio di presa di distanza, anche un giorno che è stato speso, come sanno bene molte delle colleghe, a ricercare qui, in quest'Aula, tra le forze politiche, una condivisione sulla mozione che andremo a discutere. E, invece, abbiamo assistito, sostanzialmente, ad una presa d'atto e ad una condivisione di quelle parole gravissime, che si fondano su un pregiudizio, su una volontà di strumentalizzare e di declinare in maniera inaccettabile il tema del contrasto della violenza sulle donne con la questione dell'immigrazione.

La cosa più grave, signor Presidente, ed è il motivo per cui intervengo, è che quelle dichiarazioni non sono sostenute da alcun dato. Se voi vi foste presi la briga di approvare i decreti attuativi della legge n. 53 del 2022, che è quella che prevede le statistiche in materia di violenza sulle donne, avreste anche tra le mani dei dati istituzionali a disposizione del Ministero.

Ma ci sono tanti dati, quelli della Rete sulla violenza delle donne, quelle dei fatti, che dicono che, dei 96 femminicidi che ci sono stati dall'inizio dell'anno, 83 sono stati compiuti da mariti, da partner, da persone che vivono all'interno dello stesso nucleo familiare, e che non c'è nessun legame, se non per una volontà di strumentalizzazione di questo tema gravissimo, tra la questione dell'immigrazione, sulla quale voi state producendo risposte inumane e inaccettabili, che stiamo vedendo anche in queste ore in I Commissione, e la questione del contrasto della violenza sulle donne.

Voglio manifestare tutta la nostra incredulità per avere sentito queste parole pronunciate dalla prima Presidente donna di questo Paese, che si vanta di essere tale. Ancora una volta, ha perso l'occasione per accompagnare, invece, uno sforzo comune nella ricerca di un impegno su un tema così importante, impegno che non ci può essere. Però chiediamo, Presidente, che vengano qui, in quest'Aula, i Ministri competenti a dirci sulla base di quali dati, che non esistono, hanno pensato di poter fare quelle affermazioni.

Noi siamo perché, di fronte ai vostri ritardi, alle vostre mancanze, alla vostra strumentalizzazione - penso alle parole di poco fa del Ministro Salvini, che, ancora una volta, ha perso l'occasione di tacere, rispolverando il suo leitmotiv della castrazione chimica -, si discuta, invece, di questo tema, che è un tema gravissimo, importante, che ci sta a cuore, quello di difendere le donne, promuovere la parità di genere e combattere la piaga dei femminicidi in maniera seria.

Non lo possiamo fare in questo modo, ma vi chiediamo di venire qui a prendervi le vostre responsabilità e di dirci su quali dati inesistenti state sostenendo queste posizioni inaccettabili.