Grazie, Presidente. Come gruppo del Partito Democratico torniamo, ancora una volta, a intervenire per reiterare in quest'Aula, come faremo nella Capigruppo convocata per domani mattina, una richiesta che stiamo avanzando fin dall'inizio dell'estate: un'informativa urgente del Ministro Salvini sulla situazione delle ferrovie e sul diritto alla mobilità che viene negato ogni giorno in questo Paese. I ritardi, che non hanno consentito a molti parlamentari di maggioranza di ascoltare la Presidente Meloni in quest'Aula, che hanno costretto a cominciare in ritardo anche la prima seduta di votazioni dell'anno, sono solo la punta dell'iceberg della condizione che vive ogni giorno il nostro Paese.
A pagarne il prezzo più alto non sono solo migliaia di passeggeri ma i lavoratori e le lavoratrici del front line a cui penso debba andare da quest'Aula tutto il nostro ringraziamento per il grande lavoro che portano avanti ogni giorno, in prima linea per gestire la legittima rabbia dei viaggiatori per il caos e i disservizi che quotidianamente viviamo. Se stava partendo un applauso nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori penso sia una cosa giusta e un bel segnale, perché, poi, noi siamo da una parte, ma la parte più difficile la fanno loro ogni giorno.
Vedete, sabato alle 7,50 è avvenuto un guasto sul nodo di Milano. Questa è la ragione che ha nuovamente paralizzato il Paese. Noi abbiamo presentato un'interrogazione nel question time in Commissione di domani. Ne chiederemo conto, come abbiamo sempre fatto, per ogni singolo guasto. Però, abbiamo fatto anche i conti e ci siamo resi conto che a noi risultano, dai dati forniti, oltre 20.000 minuti di ritardo: 333 ore di vita strappate alle persone in viaggio.
Ci chiediamo perché questo conto lo abbiamo dovuto fare noi e perché non è possibile, ancora, a distanza di tre giorni, conoscere i dati complessivi dell'impatto di quello che è avvenuto, perché non viene pubblicato un dato aggregato dei ritardi. Ci servirebbe per valutare insieme questo fenomeno. Non si tratta solo di quello che è successo sabato, perché si è ripetuto lunedì con un guasto sulla Roma-Napoli, oggi con un guasto sulla Roma-Firenze. I guasti possono capitare, ma, se ogni giorno c'è un guasto, bisogna cominciare a interrogarsi sui perché.
La cosa assolutamente più grave è il disastro che avviene nelle informazioni e nelle assistenze dopo i guasti. Il problema non è rappresentato dai cantieri, che l'attuale Governo ha ereditato dai Governi precedenti, ma dall'assenza chiara di un Ministro che sia in grado di gestire questa situazione. Non possiamo continuare solo a fare azioni di scaricabarile, come fa il Ministro, perché non funziona. Non è il PD, ma la matematica a dire che Matteo Salvini guida il partito che ha governato più di ogni altro, anche il MIT, nelle ultime due legislature: ben 62 mesi. Nessuno come lui. Quando fa scaricabarile, lo fa contro se stesso.
A noi, invece, interessa risolvere i problemi e per questo chiediamo di affrontarli in Parlamento. Qui non siamo solo una buca delle lettere per decreti, siamo la casa della democrazia italiana. Chiediamo un confronto parlamentare e lo chiediamo al Ministro perché il suo compito non si esaurisce nel tagliare i nastri e nel fare le nomine; lui deve anche rispondere del suo operato. Non è solo il Ministro delle Infrastrutture e degli appalti, è anche il Ministro dei trasporti che deve garantire la mobilità del Paese.
Il Ministro ha funzioni di vigilanza e come le sta espletando Matteo Salvini? Vigilando sull'operato del Ministro Piantedosi, di cui vuole prendere il posto, o occupandosi di quello che accade ogni giorno nelle stazioni e nei treni del nostro Paese?
Non pensiamo che continuare a negare il fatto che la situazione sia fuori controllo possa aiutare a risolverlo. Serve serietà nei confronti delle istituzioni, serve rispetto verso il Parlamento. Per questo ci aspettiamo che la presenza del Ministro, che è richiesta dal principale gruppo di opposizione da prima dell'estate, venga calendarizzata in quest'Aula già questa settimana.