Grazie, Presidente. Anche il gruppo del Partito Democratico si unisce alla richiesta di informativa al Ministro Urso. Sono già state riportate le parole della dottoressa Incoronata Boccia. Davvero la proporzione, la gravità, l'inappropriatezza della responsabile della comunicazione di una delle aziende più importanti del nostro Paese, del nostro Stato, credo richiedano non solo un'informativa, ma anche un passo indietro e le dimissioni di Boccia.
“Vergogna, vergogna, vergogna” dice Boccia e dice anche: “Lo dico tre volte per completezza e per compiutezza”. Richiama a un suicidio del giornalismo italiano, ma soprattutto fa una cosa: chiude con un'ironia agghiacciante sulla candidatura di Hamas, secondo lei, all'Oscar per la migliore regia.
Ecco, tramite lei, Presidente, vorrei far arrivare questo messaggio a questa dottoressa: le sarebbe bastato conoscere chi è realmente candidato all'Oscar: il film si chiama “La voce di Hind Rajab”, di una regista bravissima, Kaouther Ben Hania. In quel film si ripropone la storia vera di una bimba di 5 anni, sola, dentro a una macchina, colpita da un bombardamento israeliano, che chiama i soccorsi, chiede aiuto e dice: “sono sola, sono tutti morti, venitemi ad aiutare”.
Grazie al lavoro straordinario di giornalisti e giornaliste di The Washington Post e di Sky News, sono state raccolte le prove: 335 colpi. Quelle mitragliate che la dottoressa Boccia non vede, che non ha sentito, di cui non ha sentito parlare, hanno colpito e ammazzato Hind Rajab, sola, bambina in mezzo alla morte di Gaza.
Sarebbe bastato conoscere questo alla dottoressa Boccia. Sarebbe bastato capire che il vero suicidio in questi due anni è stato quello del diritto internazionale. Sarebbe bastato sapere, conoscere, prendere atto, che nessun giornalista internazionale ha potuto fare ingresso nella Striscia di Gaza e, forse, lei come portavoce della RAI, come giornalista, avrebbe dovuto portare avanti una battaglia, perché i suoi colleghi, quelli che ha denigrato nelle sue dichiarazioni, potessero, invece, entrare, testimoniare ed avere fonti rispetto a quanto è avvenuto.
Non ci sarà ancora giustizia per quei 200 e oltre giornalisti e giornaliste uccise nella Striscia, unici testimoni che hanno fatto pervenire immagini e video inconfutabili di quanto è successo nella Striscia. E, oltre alle dimissioni, noi chiediamo, ovviamente, le scuse per queste parole che sono parole inaccettabili, inappropriate. Chiediamo che il Governo si dissoci chiaramente e pienamente da quanto è stato detto in quel convegno. Infatti, nessun accordo cancellerà le 60.000 vittime della Striscia di Gaza, nessun accordo potrà lasciare impuniti i crimini di guerra che sono stati compiuti. Quindi, lo diciamo noi tre volte per completezza e compiutezza: vergogna, vergogna, vergogna.