Data: 
Mercoledì, 16 Aprile, 2025
Nome: 
Andrea Casu

Onorevole Presidente, onorevoli colleghe e colleghi, intervengo a nome del gruppo del Partito Democratico per annunciare la richiesta di un'informativa urgente del Ministro Zangrillo. Noi vogliamo avere un momento di confronto con il Ministro Zangrillo sull'azione di rinnovamento e di rafforzamento della pubblica amministrazione in atto nel Paese.

Anche nella notte di ieri, in un momento di confronto dei lavori da noi fortemente richiesto, nell'ambito delle Commissioni I e XI, che stanno affrontando il nuovo ennesimo decreto PA, sono emersi numeri importantissimi: 350.000 assunzioni nell'ultimo biennio, un milione di persone che andranno in quiescenza entro il 2033. Ci sarebbe tutto lo spazio, tutta la possibilità e tutta l'opportunità per procedere, affiancando alla nuova grande stagione di concorsi che si sta portando avanti nel Paese anche un investimento su quegli interventi normativi indispensabili, attraverso gli scorrimenti e le proroghe necessarie a garantire che tutte le risorse immediatamente disponibili possano essere dispiegate per offrire servizi migliori ai cittadini. E invece, lo ha rivendicato anche ieri a gran voce, la priorità del Governo, la priorità del Ministro, è quella di insistere su assurde scelte e norme blocca-idonei.

Da questo punto di vista, noi pensiamo che ciò sia gravissimo e che sia ancora più grave la motivazione che abbiamo sentito dare dal Ministro del perché di questo impianto normativo. Di fronte alla nostra segnalazione del fatto che, nel precedente decreto PA, fosse stato inserito un limite assurdo, cioè al 20 per cento - ma come fai a sapere, prima dell'entrata in vigore di quelle graduatorie, quante persone effettivamente serviranno? - e di fronte al fatto che lo stesso Ministro Zangrillo, nel decreto successivo, ha dovuto sospendere, perché era impossibile andare avanti con una norma di questo tipo - e l'ha dovuta sospendere di fronte alla nostra legittima richiesta di non sospendere, ma eliminare questo limite che va contro il buon senso, non va solo contro le graduatorie -, lui ci ha risposto testualmente che per lui gli idonei sono bocciati ai concorsi.

Non solo ha detto questo, non solo ha detto questa assurdità dal punto di vista giuridico, dal punto di vista politico e dal punto di vista della conoscenza della realtà, ma nel suo discorso ha anche poi detto che i concorsi non sono tutto e che lui vuole costruire una pubblica amministrazione dove si possa fare carriera anche senza studiare e anche senza procedure ad evidenza pubblica. Questo non è solo un pugno in faccia a una generazione fatta di centinaia di migliaia di persone che hanno fatto sacrifici, che hanno studiato, che hanno sacrificato il proprio tempo per partecipare a dei concorsi, per superare tutte le prove, per raggiungere un punteggio di idoneità e sono costrette ad aspettare troppo tempo per avere lo scorrimento di quelle graduatorie che possa consentire loro di realizzare l'impegno per cui si sono impegnati.

Non è solamente uno schiaffo nei confronti di chi già lavora nella pubblica amministrazione - migliaia e migliaia di persone - e preannunciamo anche un'interpellanza urgente con cui chiederemo di sapere quante sono le persone che sono entrate nella pubblica amministrazione attraverso lo scorrimento di graduatorie (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). Perché queste persone devono sapere che il Ministro della funzione pubblica gli ha detto che erano stati bocciati al concorso, che non hanno titolo a fare il lavoro che fanno. E, invece, ogni giorno lo fanno con passione, con impegno. Noi li dovremmo ringraziare, non li dovremmo insultare.

Non solo tutto questo: c'è un aspetto pericoloso ed è un aspetto eversivo, che è quello di rompere un patto non scritto. Quel patto non scritto che, attraverso lo studio, attraverso l'impegno, attraverso le prove, si possa fare carriera; che l'obiettivo, per fare carriera, sia quello, invece, di compiacere chi detiene il potere politico e seguire altre strade.

Ecco, noi su queste strade non vi seguiremo mai. Ieri, grazie all'intelligenza artificiale - di cui parla il Ministro Zangrillo, ma evidentemente non la usa, perché sarebbe bastato fare una domanda a ChatGPT per rendersi conto della differenza abissale tra la definizione di idonei e la definizione di bocciati a un concorso - noi abbiamo provato a spiegare questo al Ministro. Ma vogliamo avere un momento di confronto in Parlamento, perché la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, non può più fare finta di niente. Quando era all'opposizione, da quei banchi faceva tweet chiedendo scorrimenti, proroghe di graduatorie, per rinnovare e rafforzare la pubblica amministrazione. Adesso sta mandando al macero una generazione e lo sta facendo dicendo il falso in questo Parlamento.

 Perché non è vero - e sono pronto a qualunque momento di confronto - che chi è idoneo è bocciato dal concorso. Invece è vera una cosa, chiaramente, plastica, dimostrata ieri, che l'unico vero non idoneo è il Ministro Zangrillo.