Data: 
Giovedì, 27 Marzo, 2025
Nome: 
Piero De Luca

Grazie, Presidente. Ci permettiamo di intervenire ad inizio seduta per chiedere un'informativa urgente della Presidente del Consiglio, del Governo per chiarire lo stato dell'arte del Piano nazionale di ripresa e resilienza, diventato ormai un vero e proprio buco nero. È diventato un Piano nazionale dei ritardi e dei rinvii, come stiamo denunciando da tempo.

Abbiamo necessità che la Presidente del Consiglio chiarisca al Paese e dica la verità su questo Piano, faccia un'operazione trasparenza. Continuiamo ad ascoltare dichiarazioni contraddittorie e confuse di membri dello stesso Governo. Il Ministro Foti continua a dire che è tutto in ordine, che il Piano procede, e continua a nascondere la verità e a mettere la polvere sotto il tappeto. Ma è proprio di queste ore la notizia, che apprendiamo da la Repubblica, secondo cui il Ministro dell'Economia, Giorgetti, si appresterebbe invece a chiedere un rinvio di un anno della scadenza del Piano, proprio in ragione dei ritardi che noi stiamo denunciando e che certificano tutti gli organismi tecnici terzi che stanno analizzando l'attuazione del Piano. I dati sono drammatici, serve un'operazione verità e trasparenza, serve farlo per il Paese, serve dire chiaramente all'Italia qual è lo stato dell'arte. I dati sono inconfutabili e davvero molto, molto preoccupanti, e dimostrano quanto il Governo sia incapace di spendere, portare avanti e attuare il Piano, quanto sia inadeguato a questo grande compito che ha ereditato dai precedenti Esecutivi.

La spesa si attesta oggi al 30 per cento delle risorse complessive, il 50 per cento delle risorse ottenute. Dopo aver cancellato progetti importanti, come 500 case e ospedali di comunità, 100 mila posti in asili nido e aver spostato per i prossimi anni 10 miliardi di euro di investimenti nei comuni su fondi ordinari, i dati ci dicono oggi che la Missione Salute è al 27 per cento della spesa, quella Istruzione al 25 per cento, quella Coesione al 14 per cento, il programma GOL, in materia di tutela e investimenti nel mondo del lavoro, al 7 per cento, mentre quella Transizione 5.0 è ferma al palo. E ci si appresta o, almeno, il Governo si appresterebbe ad un'ulteriore rimodulazione, oltre che alla richiesta di un rinvio alla Commissione europea. Allora, ci dicano qual è la verità, perché il Paese rischia davvero di perdere un'opportunità storica.

Rischiano di saltare altre decine e decine di migliaia di investimenti, di posti negli asili nido, decine e decine di posti in residenze universitarie, progetti infrastrutturali legati a grandi reti di collegamento del Paese che devono essere costruite.

Allora, non è più tollerabile questa situazione. Il Governo ha il dovere di chiarire, ha il dovere di spiegare al Paese che cosa sta succedendo, il perché di questi ritardi, dove sono i nodi, che cosa fa e che cosa immagina di mettere in campo per accelerare il Piano, per l'attuazione del Piano, peraltro dopo aver accentrato l'attuazione dello stesso a Palazzo Chigi.

Per questo non è più possibile tacere, non è più possibile fuggire, è anche giusto e doveroso che la Presidente del Consiglio si assuma le proprie responsabilità e dica al Paese, quanto prima, quale sia la situazione sul PNRR. Perdere questa occasione vuol dire bruciare il futuro del Paese e non possiamo permettercelo.