Data: 
Mercoledì, 10 Dicembre, 2014
Nome: 
Paolo Cova

A.C. 348-A ed abbinata A.C. 1162

Signor Presidente, onorevoli colleghi, Viceministro, in questi anni ha assunto un valore sempre maggiore il tema della biodiversità vegetale e animale. Sempre di più è accresciuta anche nella nostra popolazione un'attenzione alla biodiversità. In questi anni abbiamo assistito a una riduzione delle varietà e delle basi genetiche vegetali e animali e per questo motivo è necessario che si tuteli con una legge e si valorizzi la biodiversità agraria e alimentare. Questa proposta di legge di iniziativa parlamentare, promossa dalla collega Cenni, si è posta subito l'intento di stabilire i principi per l'istituzione di un sistema nazionale di tutela e di valorizzazione della biodiversità. Questo sistema è finalizzato alla tutela delle risorse genetiche locali perché si eviti il rischio di estinzione e di erosione genetica. Come accennavo in precedenza, in questi ultimi trenta, quaranta anni abbiamo visto ridurre le varietà genetiche e vegetali. Un esempio su tutti è il numero di varietà di grano duro presente nel secolo scorso. Erano circa quattrocento. Attualmente, l'uso di varietà brevettate ha portato a una riduzione a circa otto varietà. Vediamo, quindi, questo consumo e questa erosione delle varietà vegetali. Ma non solo, un altro esempio sono le varietà animali presenti sul nostro territorio e che sono tipiche di quella parte di Paese. Infatti, possiamo andare a pensare ad alcune razze bovine come la varzese, la romagnola, la pezzata rossa, la podolica. Anche nei suini abbiamo la senese e altre razze proprie. 
  Attualmente in Lombardia si sta cercando di recuperare la varietà del pollo brianzolo proprio perché ogni territorio, ogni spicchio del nostro Paese ha una propria varietà vegetale e animale. Questo elenco serve anche a dire l'importanza che ha un determinato spicchio d'Italia rurale, quel particolare territorio. Infatti in quella parte di territorio agricolo è ancora presente una biodiversità che produce reddito. Infatti quella propria tipicità permette a quegli agricoltori, a quegli allevatori di avere un reddito e di guadagnare proprio sulla propria specificità. Mantiene anche la presenza di persone e agricoltori ed evita lo spopolamento di quel territorio, proprio perché l'attività imprenditoriale, l'attività agricola, l'attività di trasformazione dei prodotti agricoli mantiene ferme alcune persone su alcuni territori. Questo di conseguenza produce anche quella rete di salvaguardia del territorio e di prevenzione del dissesto idrogeologico che tanto affligge la nostra Italia. È inutile ribadire sempre di più come la presenza dell'agricoltura e la presenza degli allevatori rappresenta una salvaguardia del nostro territorio e mantenerle su quel proprio territorio ha un suo senso. Se andiamo a vedere, ad esempio, nelle razze bovine o alcune razze animali noi vediamo che queste sono tipiche soprattutto di una biodiversità che si trova all'interno del territorio montano-collinare, il territorio più difficile da gestire e il territorio più difficile anche come rese di reddito. Un'altra finalità di questa proposta di legge è anche quella della valorizzazione della biodiversità agraria e alimentare perché bisogna preservare le coltivazioni, gli allevatori e le produzioni alimentari tipiche. 
  Manteniamo in questo modo un valore e una ricchezza delle piccole comunità: quelle piccole comunità producono qualcosa che solo loro possono fare e che riescono a fare perché il terreno, i foraggi, gli alimenti sono proprio tipici di quell'area. Allora questa biodiversità assegna un valore aggiunto proprio a loro, a queste comunità e a queste produzioni che sono tipiche e in questo modo combattiamo lo spopolamento di pezzi del nostro territorio. E questo aspetto fa presente soprattutto che l'Italia è il Paese dove le produzioni DOP o IGP danno un valore aggiunto agli alimenti, dove il made in Italy è un marchio consolidato e simbolo di qualità, è un marchio di ricerca di sapori particolari e aromi sempre diversi, tipici proprio di quel territorio. Per questo è necessario preservare questa biodiversità locale che si traduce anche in una varietà dei gusti che poi noi andiamo a mangiare e che possiamo sperimentare nella nostra alimentazione. Inoltre l'istituzione dell'anagrafe nazionale della biodiversità agraria alimentare consente di avere indicate le risorse genetiche locali di origine animale e vegetale o microbica soggette al rischio di estinzione o di erosione genetica. Infatti, come ho detto prima, in questi anni abbiamo perso centinaia di varietà, sono stati persi il cercare di mantenerle all'interno di un elenco, di averle classificate, di averle custodite. Inoltre queste risorse genetiche automaticamente permangono sotto il controllo pubblico, dice questa proposta di legge, e non è un aspetto secondario e questo permette che non divengano brevettabili e, allo stesso tempo, possono essere riproducibili dagli stessi agricoltori. La riproducibilità consente di evitare l'erosione genetica e l'estinzione di un patrimonio genetico perché il fatto di avere pochi capi, avere pochi terreni che vengono coltivati o pochi animali che vengono allevati di una certa razza e di una certa base genetica alla fine continua a contrarre l'attività e sappiamo come il ridurre e ancora ridurre fa sparire questo patrimonio. 
  Consente, inoltre, agli agricoltori di quelle comunità locali di avere il diritto di proprietà su queste varietà genetiche e su queste varietà di animali e di mantenerlo in seno alla propria comunità e alla tipicità dei propri prodotti. Questo non è un aspetto secondario, proprio perché c’è la possibilità di mantenere in loco proprio questa proprietà, non è brevettata e tutti ne possono far uso. 
  Devo far presente che le varietà brevettate hanno portato nel tempo ad un impoverimento genetico. Infatti, sono state selezionate solo alcune varietà a discapito di altre; l'ho detto prima, abbiamo visto in questi anni cosa succede – vado a pensare anche alla selezione dei bovini, dei bovini da latte, dei bovini da carne o anche alla selezione di alcune razze ovaiole – l'eccessiva riduzione delle varietà e della genetica brevettata avviene per interessi economici e industriali. Questo ha ridotto altre basi genetiche perché non sono state ritenute interessanti e produttive; la competizione industriale e il fatto di avere una produzione con un maggior reddito ha comportato che si evitasse di produrre alcune razze. Questo ha impoverito il nostro patrimonio genetico e reso più fragili e più attaccabili le varietà vegetali e animali ai soggetti esterni, come ai patogeni vegetali, e alle malattie. È mancata una promiscuità, è mancata una continua selezione di queste razze, di queste varietà e questo ha reso tutto più fragile. Diventa, allora, importante che gli agricoltori custodi possano usare queste varietà liberamente, perché possano fare anche vendita diretta o scambio. È necessario, allora, che ci sia un meticciamento di questa biodiversità proprio per arricchirla e per mantenere la tipicità del proprio territorio. 
  In questo dobbiamo far presente anche l'aspetto del tema degli OGM proprio perché la brevettabilità di alcune varietà genetiche, delle varietà vegetali e delle varietà animali ha portato veramente a ridurre o a spingere, a selezionare solo alcuni prodotti vegetali, prodotti OGM in mano ad alcune multinazionali. 
  Vado a concludere, Presidente ricordando che questa proposta di legge vuole combattere l'impoverimento delle basi genetiche, vuole pensare che la brevettabilità limiti l'accesso alle risorse genetiche e renda poco ricca la ricchezza biologica e culturale dei nostri territori. Questa proposta di legge vuole evitare il rischio di erosione genetica e vuole salvaguardare il diritto di proprietà delle comunità locali sulle proprie razze e sulle proprie varietà; vuole mantenere le produzioni tradizionali che sono un valore per una comunità, una piccola comunità e per un territorio specifico, evitando il suo spopolamento. Vorrei concludere, dicendo che dovremmo valorizzare il nostro patrimonio genetico e di biodiversità come valorizziamo e manteniamo il nostro patrimonio artistico, culturale e paesaggistico; è qualcosa di tipico del nostro territorio e conviene mantenerlo per sempre (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).