A.C. 3656
Grazie, Presidente. Vi sono, indubbiamente, questioni reali che sono poste dalle pregiudiziali e che si ritrovano anche nel parere motivato di questa mattina del Comitato per la legislazione. La prima è che il Parlamento non può essere affogato da un'ondata di decreti che si riferiscono all'attuazione del PNRR, ma che vanno scaglionati adeguatamente nel tempo; il secondo punto è il tema del monocameralismo di fatto. Anche in questo caso ci troviamo di fronte a un decreto che ci arriva proprio a ridosso della sua conversione e queste sono cose che, obiettivamente, non vanno bene nell'equilibrato funzionamento delle istituzioni. Però alcuni argomenti delle pregiudiziali sono sbagliati: non si può parlare di eterogeneità del decreto, se il decreto, occupandosi del PNRR, segue le materie del PNRR. Che si occupi di scuola, concorsi pubblici e così via, il decreto lo fa perché è il PNRR che si occupa di questo. Quindi, la finalità del decreto è obiettivamente congrua. Lo dico, in particolare, al collega Forciniti; almeno la collega di Fratelli d'Italia non ha mai sostenuto alcun Governo in questa legislatura e, quindi, lei non c'entra, però il collega Forciniti, al Governo “Conte 1”, la fiducia l'ha data. Le questioni di fiducia che poneva il Ministro di allora, diverso da D'Inca', il Ministro Fraccaro, le votava. Questo vuol dire che non dobbiamo lavorare sulle conseguenze, ma sulle cause che ci portano al monocameralismo di fatto. Alcuni rimedi si possono trovare nel Regolamento. Un'altra soluzione di fondo, che taglierebbe la questione in radice, è la proposta costituzionale che stiamo facendo da tempo, ossia che della conversione dei decreti si occupi il Parlamento in seduta comune, così non vi sarebbe il problema di saltare l'esame di un'Aula. Allo stesso modo, in seduta comune dovrebbero andare altre questioni. L'altro giorno ne abbiamo avuto una riprova con il Presidente Draghi che è venuto il giorno dopo a rileggere lo stesso discorso del giorno prima e il dibattito interessante che si è svolto in quest'Aula non ha avuto alcuna visibilità esterna perché ovviamente è stato privilegiato quello che è avvenuto nella prima Camera. Quindi, più poteri al Parlamento in seduta comune garantirebbero una soluzione in radice ad alcune di queste difficoltà, se si vuole lavorare sulle cause e non lamentarsi delle conseguenze. Siccome noi vogliamo lavorare sulle cause e vogliamo anche evitare che la caduta di un decreto del genere provochi un danno per il Paese, voteremo contro le pregiudiziali.