• 14/01/2023

Il deputato Pd Mauro Berruto in una missiva all’ambasciatore dell’Iran in Italia chiede patrocinio politico della condannata a morte Fahimeh Karimi e annuncia che coinvolgerà istituzioni sportive italiane ed internazionali

“Egregio Ambasciatore, Le scrivo in riferimento alla situazione di Fahimeh Karimi, allenatrice di pallavolo, madre di tre figli e condannata a morte. Arrestata durante una manifestazione è attualmente detenuta presso il carcere di Khorin, a Pakdasht. La pena inflitta è umanamente, moralmente e giuridicamente inaccettabile e non c’è evidenza di regolare processo a suo carico. Il Direttore del quotidiano italiano La Stampa, lo scorso 8 gennaio, ha consegnato presso la sede della sua Ambasciata a Roma, un dossier con oltre 300.000 firme di cittadine e cittadini italiani che chiedono giustizia per Fahimeh Karimi e per tutte le donne e i giovani incarcerati e condannati. C’è, fra quelle trecentomila, anche la mia firma.
Con questa lettera, tuttavia, in qualità di deputato della Repubblica italiana, intendo assumere il patrocinio politico di Fahimeh Karimi”. Lo scrive il deputato e responsabile nazionale Sport del Partito Democratico, Mauro Berruto, in una lettera indirizzata all’ambasciatore dell’Iran in Italia, Mohammad Reza Saburi. Berruto ha una storia personale molto importante che lo lega al mondo dello sport, ed in particolare alla pallavolo, essendo stato il CT della nazionale maschile italiana di pallavolo.

“La invito - prosegue Berruto - a darmi con urgenza informazioni sulle sue attuali condizioni, sul suo stato di salute, sull’iter giudiziario che la riguarda, chiedo che le sia assicurato un contatto costante con la sua famiglia e garanzie sul fatto che possa scegliere un avvocato di sua fiducia. Contatterò istituzioni sportive nazionali e internazionali, atleti, tecnici, dirigenti per chiedere a tutta la comunità pallavolistica e sportiva mondiale di sostenere queste stesse mie richieste che La invito a trasmettere alle autorità del suo Paese, oltre che a sollecitare l’osservanza dei principi sanciti dalla Dichiarazione universale dei diritti umani sottoscritta, anche dall’Iran, nel 1948”, conclude il deputato dem.