Governo sia coerente, in manovra fondi per società sportive
“È stato approvato all’unanimità alla camera l’ordine del giorno del partito democratico che impegna il governo a dare piena attuazione alla riforma del lavoro sportivo. La conseguenza di questo importante impegno che ha preso davanti al parlamento deve essere che già dalla prossima manovra di bilancio il Governo definisca un sostegno economico da erogare direttamente alle società sportive, anche in considerazione del nuovo gettito fiscale che la riforma ha generato. È questo il passo necessario per portare a compimento questa importante riforma” così in una nota il responsabile nazionale Sport del Pd, il deputato democratico, Mauro Berruto.
Chiediamo un’informativa ai ministri Piantedosi e Abodi sul tema delle infiltrazioni mafiose che stanno riemergendo in questi giorni rispetto al mondo delle tifoserie organizzate nel calcio e degli ultras. Il tema non è solo sportivo, ma di ordine pubblico, di sicurezza, di controllo di attività criminali. In Senato siedono un presidente e un amministratore delegato di società di serie A. Si parta da loro per affrontare seriamente il tema in parlamento, anche a tutela di tutto il mondo dello sport e del calcio, quello sociale e inclusivo che lavora per la legalità. Non è più rinviabile una discussione e ci auguriamo che i ministri Piantedosi e Abodi vengano a riferire in Aula quanto prima".
Così il deputato e responsabile Sport del Pd, Mauro Berruto, intervenendo in Aula.
Berruto ricorda in aula ciclisti uccisi
“Oggi Michele Scarponi, il grande campione, ciclista, vincitore del Giro d’Italia del 2011, avrebbe compiuto 45 anni. Avrebbe. Perché il 22 aprile del 2017 Michele Scarponi è stato ammazzato sulla strada, investito mentre si stava allenando. Oggi, giorno del compleanno del povero Michele, Vittorio Feltri, consigliere della Regione Lombardia per Fratelli d’Italia (e direttore editoriale de Il Giornale) ha detto questo parole: “I ciclisti mi piacciono solo quando vengono investiti”. Verrebbe da provare nei confronti di Vittorio Feltri, pietà. Pietà per un uomo allo sbando che qualcuno ha deciso potesse svolgere un ruolo istituzionale.
Verrebbe da provare quella pietà che Vittorio Feltri NEGA a Michele Scarponi o a Tommy Cavorso, ammazzato sulla strada quattordicenne, o a Davide, Marco, Sara e altri quasi 200 ciclisti ammazzati, ogni anno, sulle strade italiane.
Verrebbe da provare quella pietà che Vittorio Feltri nega alle mamme, ai papà, agli amici alle persone che volevano bene a quei quasi 200 ciclisti ammazzati, ogni anno, sulle strade italiane.
Invece no, non proviamo pietà per le parole di Vittorie Feltri e non accettiamo vengano derubricate come una “battuta” maldestra. Le ”battute” dovrebbero far ridere, queste parole invece sono sale sulle ferite e sul dolore di chi ha perso, in quel modo, una persona cara.
Perfino 2500 anni fa si raccontava di Achille capace di restituire il corpo martoriato di Ettore a suo padre, piangendo -lui, l’assassino- per il dolore di quel vecchio.
Ci immaginiamo invece Vittorio Feltri, grazie all’immagine che di sé lui stesso ha voluto dare, godere davanti al cadavere di un ciclista o di una ciclista.
Le parole di Vittorio Feltri ci riportano a un abisso di disumanità che sembra non toccare il fondo, capace di scherzare sul sangue di bambine, bambini, lavoratori, sportivi, nonne o nonni investiti e ammazzati sulle strade italiane.
Non proviamo pietà, ma solo DISGUSTO per queste parole e per l’uomo che le ha pronunciate.
Proviamo DISGUSTO per questo esplicita istigazione all’odio da parte di un rappresentate delle istituzioni; e chiediamo che al nostro disgusto si accompagni una presa di posizione del Consiglio Regionale della Lombardia, al quale chiediamo che Vittorio Feltri venga rimosso dal suo ruoloistituzionale… per manifesta disumanità”.
Così in aula alla camera il deputato democratico, responsabile nazionale sporto, Mauro Berruto.
“Cercherò di essere sintetico proprio come quel giudizio che questa maggioranza vuole introdurre nella scuola. La dialettica fra giudizio descrittivo e sintetico è un tentativo di semplificare. Non di valutare affinché si possa, con un patto educativo, migliorare, dare una mano a chi è più indietro, ma piuttosto dividere, marginalizzare e separare. Tracciare un confine, siete esperti anche in questo: è coerente con la vostra visione di mondo. E tutto ciò non sulla base di un approccio pedagogico, tanto meno scientifico, non chiedendo a chi sa, ma agendo per soddisfare una sorta di propria visione ideologica del mondo, che è legata all'intenzione di punire, cosa che riteniamo doppiamente pericolosa quando entra nel mondo della scuola”. Lo ha detto in Aula alla Camera il deputato dem Mauro Berruto, componente della commissione Cultura, durante l’esame del ddl voto in condotta.
Un duro intervento in aula alla camera del responsabile nazionale sport del partito democratico, il deputato Mauro Berruto, dopo che il governo ha espresso parere negativo a un ordine del giorno al ddl scuola che, chiedeva di valorizzare l’attività sportiva all’interno dei cicli scolastici riconoscendone le funzioni di inclusione sociale e di superamento di ogni forma di violenza. “Abodi contraddice le sue stesse parole, quei valori li ha ricordati in mille dichiarazioni e interviste – ha detto Berruto - e ha tradito l’impegno preso in parlamento che ha modificato la Costituzione circa il riconoscimento del valore educativo e sociale dello sport, a maggior ragione all’interno della scuola.
Dove è finito il “modello islandese per combattere le devianze” evocato dalla presidente del consiglio in campagna elettorale?
Questa decisione del governo è molto grave, chiediamo al ministro per lo sport di mettere da parte le sue attenzioni costanti per la lotta di potere nel mondo del calcio e lavorare per far succedere almeno una di tutte quelle cose che continua a dichiarare, in particolare di non far umiliare la dignità dello sport nella scuola”.
“In 48h due provvedimenti che seviziano la dignità di un Paese che ha dato i natali a Cesare Beccaria e a Maria Montessori: prima il "dl sicurezza", uno dei più feroci di questo esecutivo, oggi l'inizio della discussione emendativa sulla riforma Valditara della scuola che si fonda sullo strumento del voto in condotta come una scimitarra per poter punire, bocciare, marginalizzare. Questa scelta non porta con sé nessun obiettivo di natura educativa, solo la volontà di addestrare all'obbedienza e di punire, punire, punire. Il Partito Democratico crede nell'amore per l'educazione, crede nell'unicità degli insegnanti e degli studenti, non nel distopico tentativo di imporre loro una certa visione, grigia e pericolosa, di mondo”. Così in una nota il deputato democratico, responsabile nazionale sport del Pd, Mauro Berruto.
“Un'immagine conta più di mille parole e l'immagine della prima vittoria della nostra nazionale di pallavolo femminile alle Olimpiadi, accompagnata a tanti altri podi e gare olimpiche e paraolimpiche è la rappresentazione di un'Italia migliore, aperta dove non ci sono differenze. Questa Italia è anche in ogni settore giovanile sportivo e nelle scuole dove ragazzi e ragazze hanno colore della pelle, religione, provenienza geografica differenti. Perché questi ragazzi che vivono e studiano in Italia non sono italiani?”. Lo dichiara il deputato dem Mauro Berruto intervenendo in Aula di Montecitorio sul ddl Sicurezza
“Il Pd – continua Berruto - propone un emendamento al ddl Sicurezza proprio sullo ius scholae: il completamento di un ciclo scolastico di 5 anni per poter richiedere la cittadinanza italiana. Lo ius scholae è una promessa di speranza, una risposta ai ragazzi al loro desiderio di appartenere, la possibilità di essere riconosciuti per quello che i realtà già sono: italiani nella mente, nel cuore e nella cultura”. “La maggioranza voti questo emendamento pensando di spiegare questo voto ai propri figli e nipoti con coerenza”, conclude Berruto.
Giampiero Tolardo non è solo il sindaco di Nichelino che tanto ha fatto a tutela del suo territorio: è un medico. I medici, per missione e per senso di responsabilità, si prendono cura delle persone. Questo doppio ruolo, inevitabilmente e fortunatamente, lo hanno portato a esprimersi con chiarezza rispetto a chi, mixandole con la libertà di espressione artistica, esplicita posizioni omofobe, antiabortiste, noVax”. Lo dichiara con una nota il deputato dem Mauro Berruto.
“È un fatto di civiltà - continua il parlamentare - di quel bene comune che resta superiore a tutto. Sono orgoglioso di Giampiero Tolardo e del suo coraggio. Non mi stupisce, invece, la reazione scomposta, neanche tanto di Giuseppe Povia, quanto di esponenti di quella destra che ormai da tre anni strizza l’occhiolino alla galassia noVax e a movimenti pericolosi per la tenuta del nostro tessuto sociale, proprio il giorno dopo aver letto la notizia di un finanziamento da 25 mila euro da parte della Fondazione Alleanza Nazionale a chi aveva denunciato Roberto Speranza e Giuseppe Conte”. “Il nostro Paese ha bisogno di amministratori che se ne prendano cura e lo difendano, proprio come ha fatto Giampiero Tolardo che già aveva, ma oggi consolida, tutta la mia stima nei suoi confronti”, conclude Berruto.
Berruto e Bakkali presentano mozione per aggiornare Legge 91 del 1992
“Sapevamo che i Giochi Olimpici avrebbero illuminato l’Italia plurale e sappiamo quanto pesi sul futuro dell’Italia il sequestro ideologico della legge sulla cittadinanza. Liberiamo la legge 91 del 1992: miglioriamola, allontaniamo le ideologie e facciamo il bene dell’Italia”. Così il responsabile nazionale sport del Pd, Mauro Berruto e la deputata democratica Ouidad Bakkali che annunciano di aver presentato una mozione parlamentare. “Chi nasce in Italia è italiano, chi cresce, va a scuola e fa sport in Italia è italiano. I Giochi Olimpici ci hanno mostrato questa nuova Italia, questi nuovi italiani che arricchiscono i sogni e il futuro della nostra Italia”.
Il gruppo del Pd della camera ha già depositato una proposta di legge a prima firma Berruto sullo ius soli sportivo che vuole spronare il parlamento a discutere senza pregiudizi il tema della cittadinanza e su cui il Pd chiederà la calendarizzazione urgente.
“Ho presentato oggi due interrogazioni parlamentari, la prima riguarda le dichiarazioni del presidente del Coni Malagò sulle pressioni ricevute dall’atleta Angela Carini, in occasione del suo combattimento contro la pugile Imane Khelif, da parte dell’IBA, federazione pugilistica presieduta dall’oligarca putiniano Kremlev. I ministri che si sono espressi in quei giorni (oltre ad Abodi stesso, Salvini, Santanché e Roccella) erano a conoscenza di questo fatto? Hanno agito per eccesso di tifo o per qualche altro preoccupante motivo? La seconda interrogazione riguarda la Federnuoto. Cosa pensa Abodi delle parole del vicepresidente della Camera, on. Rampelli (FdI) che dopo essere stato estromesso dalla corsa alla presidenza della Federnuoto, il cui attuale presidente è l’on. Barelli (FI), ha affermato: “Sono elezioni come in Corea del Nord”? Il ministro chiarisca al più presto”.
Così il deputato democratico e responsabile Sport del Pd, Mauro Berruto.
“Esprimo un giudizio positivo sull’impegno che si è assunto il governo di favorire l’accesso dei detenuti all’attività sportiva, in linea con il dettato costituzionale, soprattutto perché è provato che l’attività sportiva migliora il benessere e allo stesso tempo i parametri di vivibilità e sostenibilità della condizione carceraria, con una diminuzione del numero dei suicidi. Lo dicono, le statistiche, lo dice la scienza e lo dico anche io, per esperienza, avendo 'allenato' molti anni fa, quando ero coach in serie A di pallavolo, un gruppo di detenuti dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Castiglion delle Stiviere (Mn), che aveva dimostrato, dopo un progetto di sei mesi, una clamorosa diminuzione delle terapie farmacologiche a cui quei detenuti erano sottoposti”.
Così il deputato democratico e responsabile Sport del Pd, Mauro Berruto, esprimendo soddisfazione per il parere positivo del governo al suo Odg.
"Respinta, in commissione, la nostra richiesta di non derogare di un ulteriore anno la fine del vincolo sportivo, strumento ingiusto e anticostituzionale e destinato ad essere superato da “premi di formazione” che vadano a riconoscere, giustamente, il lavoro e gli investimenti delle società sportive nel percorso di costruzione di atlete e atleti. Alcune federazioni lo hanno fatto: la FederVolley e la FederBasket, per esempio, hanno già comunicato, che indipendentemente dal legislatore, si auto-regolamenteranno confermando l’abolizione del vincolo sportivo dal 1 luglio scorso. Purtroppo, e nonostante queste prese di posizioni, in questo Paese l’unica certezza è che, in prossimità di un provvedimento ci sarà sempre qualcuno che, per interesse personale, chiederà una deroga e, se potente a sufficienza, la otterrà. Denunciamo l’ennesima prevaricazione nei confronti di atlete a atleti, compresi milioni di dilettanti e amatori. Vince, ancora una volta la prepotenza di qualcuno, sulla pelle di atleti e anche tante società che vedono cambiare le proprie programmazioni e scelte di vita tre giorni prima di una scadenza nota da tempo. Tutto ciò a colpi di decreti. Continueremo a lottare e a denunciare quello che vediamo accadere in questa Aula ogni singolo giorno: la mortificazione della dignità dello sport e degli sportivi per compiacere qualche interesse personale” così il responsabile nazionale sport del Pd, il deputato democratico, Mauro Berruto.
“Le parole pronunciate dal presidente del Senato durante la cerimonia del ventaglio sulle violenze al giornalista de La Stampa sono volutamente ambigue e sembrano una giustificazione alle violenze. Sarà una coincidenza, ma questa ambiguità della seconda carica dello stato si manifesta ogni volta che si parla di episodi di matrice fascista o neofascista.” Così in una nota il deputato democratico, Mauro Berruto che oggi ha ribadito in aula alla Camera la richiesta del Pd di una informativa urgente sul caso. “Trovo inoltre veramente di cattivo gusto – ha concluso Berruto - la battuta sullo scioglimento del partito democratico. C’è poco da ridere, le gravi immagini dell’inchiesta di Fanpage sui giovani del partito di La Russa, imporrebbero più prudenza e umiltà”.
“Cos’altro deve accadere prima che il ministro dell’Interno venga in Aula alla Camera a riferire sull’aggressione al giornalista torinese Joly, ma soprattutto cos’altro bisogna aspettare perché venga applicata la legge che impone lo scioglimento delle associazioni fasciste?". Lo ha chiesto intervenendo in Aula alla Camera, il deputato democratico, Mauro Berruto ribadendo la richiesta avanzata ieri dal Gruppo parlamentare democratico.
“Passano i giorni - ha aggiunto Berruto - ma non accade nulla, Piantedosi batta un colpo. Dopo le polemiche sulla recente inchiesta di Fanpage, criticata perché qualcuno si sarebbe avvalso, nel rispetto del giornalismo di inchiesta, di una introduzione in ambienti che, secondo qualcuno, dovevano restare 'riservati', voglio sottolineare che quello che è successo a Torino due giorni fa è successo all'aperto, sul marciapiede di una strada pubblica, dove alcuni militanti di Casapound, la cui matrice neofascista è evidente, lanciavano cori inequivocabili e fuochi di artificio. Passava di lì un cittadino che contestualmente era anche un giornalista il quale si è interessato a quello che stava accadendo e che, per questo, è stato malmenato. Siamo di fronte all’ulteriore escalation di qualcosa che preoccupa sempre di più noi e dovrebbe preoccupare primo fra tutti il ministro Piantedosi”.
“Sono sgomento di fronte alle immagini della violenza squadrista subita da Andrea Joly, giornalista de La Stampa, aggredito a Torino da un gruppo di militanti di CasaPound. A lui la mia solidarietà, a loro il mio disprezzo. Al Ministro dell’Interno Piantedosi, invece, una domanda: che cosa stiamo aspettando? Che succeda qualcosa di peggio? Quali altri segnali servono per incominciare ad agire?”Così in una nota il deputato democratico, responsabile nazionale sport, Mauro Berruto.