21/10/2025 - 18:37

“La carenza di infermieri non si risolve accorciando i percorsi di studio, ma valorizzando la professione: migliori condizioni di lavoro e riconoscimento del ruolo. Chi lavora ogni giorno per la salute pubblica merita più riconoscimento e più risorse, non scorciatoie che rischiano di compromettere la qualità e la sicurezza delle cure. Poi magari arriveremo a proporre anche un liceo per avvocati e uno per commercialisti? Sono davvero senza parole”.

 

Così sui social il deputato democratico Mauro Laus replica alle parole del leghista Garavaglia, Presidente della Commissione Finanze e Tesoro del Senato che ha detto “Crisi infermieri? Colpa della formazione troppo lunga. Meglio un liceo abilitante.”

 

24/09/2025 - 16:42

Oggi in Commissione Lavoro alla Camera il Governo ha risposto alla mia interrogazione sul caso Cerence, multinazionale statunitense tra i principali fornitori mondiali di assistenti virtuali e soluzioni di intelligenza artificiale per veicoli a guida autonoma, che collabora con le maggiori case automobilistiche e ha avviato il licenziamento di 53 lavoratori a Torino, trasferendo altrove le attività di ricerca e sviluppo. Ho sottolineato che un tavolo di crisi non può limitarsi a gestire l’emergenza o a garantire ammortizzatori sociali. È indispensabile affrontare le cause profonde che spingono una grande azienda a non investire nel nostro Paese. Certezza delle regole, peso della burocrazia, tempi delle decisioni, capacità di attrarre e trattenere competenze. La vera politica industriale si misura qui, nella capacità di creare condizioni perché le imprese non solo arrivino, ma restino e crescano, salvaguardando lavoro, competenze e sviluppo.
Così Mauro Laus, deputato Pd componente della commissione Lavoro della Camera.

 

13/09/2025 - 16:54

“È urgente che il governo prenda iniziative per scongiurare la grave situazione della multinazionale dell’AI per l’automotive Cerence di Torino che ha avviato il licenziamento collettivo di 54 lavoratrici e lavoratori. È altrettanto necessario che l'esecutivo attivi tutti gli strumenti normativi e giuridici a tutela delle maestranze. Oggi i sindacati hanno presidiato il Comune di Torino e nei prossimi giorni porteranno la vertenza anche in Regione Piemonte”. Così il deputato Pd Mauro Laus che ha presentato un’interrogazione parlamentare e chiesto al Governo di "aprire subito un tavolo di crisi al MIMIT e al Ministero del Lavoro, per difendere occupazione e competenze strategiche”.

“Non possiamo permettere che un patrimonio di know-how così importante venga disperso”, conclude Laus.

 

10/07/2025 - 12:28

“L’Italia si sta spegnendo lentamente. La natalità è crollata e l’invecchiamento della popolazione avanza inesorabile.
I numeri parlano chiaro: Per ogni 100 persone in età lavorativa (20-64 anni), oggi ci sono già circa 58 persone a carico (bambini e anziani).Tra pochi anni saranno 70. La spesa pensionistica ha già raggiunto il 17% del PIL, oltre 300 miliardi di euro all’anno. Meno lavoratori dovranno sostenere un carico crescente di pensioni e servizi pubblici. Non è una questione ideologica, é un dato strutturale. Se non nascono più bambini, chi garantirà domani la tenuta del sistema produttivo, del welfare, dell’istruzione, della sanità? Il rischio è un collasso annunciato che avrebbe bisogno di un’azione politica condivisa e di diversi anni per produrre effetti. ll vero dramma è che di tutto questo si parla troppo poco, non è in cima all’agenda pubblica. Eppure, è il punto da cui dipende il nostro futuro”. Lo scrive sulle sue pagine social, Mauro Laus, deputato Pd componente della commissione Lavoro della Camera.

29/06/2025 - 12:00

Il deputato democratico Mauro Laus ha promosso un’interrogazione parlamentare al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti in seguito al guasto del 28 giugno che ha paralizzato per ore il traffico aereo negli scali di Milano, Torino, Bergamo e Genova, causando gravi disagi ai passeggeri. L’interrogazione sottoscritta da una trentina di deputati del gruppo del Pd della Camera prende atto del fatto che, secondo le prime ricostruzioni, si sarebbe trattato di un’“anomalia tecnica” ai sistemi radar Enav, ma resta da chiarire se fossero disponibili sistemi di backup e perché non siano intervenuti. I democratici sottolineano inoltre le criticità legate alla centralizzazione del controllo radar su Milano chiedendo se, in assenza di accentramento, l’aeroporto di Torino avrebbe potuto continuare a operare autonomamente. Nell’interrogazione si chiede al Governo di fare piena luce sulle cause del guasto, sull’eventuale presenza di minacce esterne, sulle misure adottate per la sicurezza dei voli e sulla necessità di rivedere l’organizzazione del sistema radar per renderlo più resiliente ed efficiente di fronte a emergenze simili. In particolare Laus chiede a Salvini se, “alla luce dell’attuale centralizzazione del controllo voli su Milano, l’aeroporto di Torino-Caselle avrebbe potuto continuare a funzionare in modalità autonoma in assenza di tale accentramento”.

12/06/2025 - 15:43

“Oltre mille morti sul lavoro nel 2024, malattie professionali in aumento, infortuni tra studenti in crescita. I numeri parlano chiaro: sul tema della sicurezza non bastano più le parole, servono fatti. Non è più tollerabile un mondo del lavoro fatto da precarietà e insicurezza. Il sistema ispettivo resta sottodimensionato e il caporalato non si combatte davvero se non si investe con adeguati investimenti nei controlli”. Lo ha ribadito oggi in Aula il deputato Pd Mauro Laus, intervenendo sulla relazione della ministra Calderone per la sicurezza sul lavoro.

“Invece di proseguire con strumenti già depotenziati, come la patente a punti in edilizia – ha sottolineato l'esponente dem - il governo dovrebbe smetterla con leggi vetrina o slogan. La precarietà non è solo un problema di diritti, ma un fattore che mette a rischio la vita stessa dei lavoratori. Chi vive nell’incertezza non può lavorare in sicurezza. Un Paese che non protegge chi lavora, è un Paese che non ha futuro”, ha concluso Laus.

 

29/05/2025 - 12:39

"La maggioranza e il governo hanno definito questo decreto una svolta politica epocale, non una semplice norma tecnica: fine alle mafie, sicurezza nelle periferie, soluzione definitiva all’immigrazione. E allora mi domando: se sono davvero così certi della sua efficacia, perché hanno respinto il mio ordine del giorno che chiedeva di monitorarne gli effetti? Di cosa hanno paura?". Lo ha detto in Aula il deputato del Pd Mauro Laus, durante l’esame del decreto sicurezza.

"ll mio ordine del giorno – ha evidenziato l’esponente dem – non contestava il decreto, non ne chiedeva la modifica. Chiedeva solo che, entro un termine ragionevole, il governo presentasse una relazione al Parlamento con i dati sugli sbarchi, sulla localizzazione e sulla gestione dei nuovi CPR, e sulla loro distribuzione sul territorio. Si trattava di una richiesta trasparente, istituzionale, simile alle clausole valutative che nelle buone leggi servono a capire se una norma funziona davvero”.

“La valutazione degli effetti delle leggi non è un tecnicismo – ha concluso Laus - ma un presidio democratico. In un sistema afflitto da ipertrofia normativa, da decreti scritti in fretta, la clausola valutativa rappresenta un argine culturale e politico. Non si può legiferare senza assumersi la responsabilità di rendere conto. Una legge è buona se funziona, non solo se annuncia. Il rifiuto del monitoraggio è un segnale preoccupante: forse la maggioranza teme che i dati raccontino un’altra storia, quella di CPR costosi, inefficaci, con gravi criticità sanitarie e giuridiche. Pochi rimpatri, molti abusi, tanta propaganda. Non si rafforza la sicurezza negando al Parlamento il diritto di sapere. Chi crede davvero nell’efficacia delle proprie scelte non ha paura della verifica. Ma chi si affida solo alla propaganda rifugge ogni confronto. E questa domanda, prima o poi, sarà riproposta dai cittadini”.

 

16/05/2025 - 15:01

“Lo dico con chiarezza: voterò cinque Sì non per disciplina, non per appartenenza. Ma perché credo che il lavoro non sia solo una voce economica. È il primo strumento di libertà, giustizia e dignità. E se oggi una persona può lavorare e restare povera, non comprare casa, non costruirsi un futuro, non mettere al mondo un figlio, allora non c’è altra priorità politica che questa. Mi è chiaro che i cambiamenti più profondi vanno conquistati nelle sedi istituzionali. Ma so anche che serve un segnale. Una presa di posizione. E questo referendum può essere tutto questo: una risposta a chi da troppo tempo vive nel limbo dell’attesa, nell’assenza di tutele, nella precarietà elevata a sistema. Sui primi tre quesiti, licenziamenti, tutele nelle piccole imprese, contratti a termine, non mi nascondo: non li considero risolutivi. Non cambiano da soli le sorti della nostra economia. Ma pongono un punto politico: ci ricordano che la precarietà non è una fase, è diventata una condizione permanente per milioni di persone. La segretaria Schlein ha voluto portare il Partito Democratico accanto a chi lavora, accanto a chi non ce la fa, accanto a chi è troppo spesso invisibile. Non è stato un gesto di radicalismo. È stato un gesto di responsabilità. E io, pur venendo da un’altra cultura politica, mi riconosco in questa scelta”.

Così il deputato democratico torinese e presidente di “Identità Riformista”, Mauro Laus.

 

09/05/2025 - 18:19

“La notizia della messa in vendita di Italdesign da parte di Audi rappresenta un grave campanello d’allarme per l’industria piemontese e per l’occupazione di oltre mille lavoratori. Per questo, insieme al collega Arturo Scotto, ho presentato un’interrogazione urgente al Ministro del Lavoro, da discutere in Commissione, per chiedere quali iniziative intenda adottare il Governo per tutelare la continuità produttiva e i posti di lavoro nella sede di Moncalieri”.

Così Mauro Laus, deputato del Partito Democratico, a seguito dell’allarme lanciato dalle RSU e dai sindacati metalmeccanici in merito alla possibile cessione della storica azienda di car design fondata da Giorgetto Giugiaro.Italdesign è molto più di un marchio - aggiungono i democratici - è un presidio di competenze, innovazione e valore aggiunto nel settore dell’automotive, già duramente colpito dalla crisi della transizione elettrica. È inaccettabile che, nonostante i bilanci positivi e i segnali di tenuta economica, un’operazione finanziaria metta a rischio l’integrità industriale e il futuro di centinaia di famiglie piemontesi. “Ringrazio - aggiunge Laus - la consigliera regionale Laura Pompeo e Maria Grazia Grippo, responsabile regionale Lavoro del PD, per aver sollevato con forza questa vicenda sul territorio. Nei prossimi giorni, il gruppo PD in Consiglio regionale porterà la questione all’attenzione della Giunta, affinché anche la Regione faccia la sua parte. Non possiamo permettere che Italdesign faccia la fine di Bertone o Pininfarina. Il Governo deve attivarsi subito per monitorare l’operazione e garantire un futuro certo a questa eccellenza italiana.”

Così una nota dei democratici Mauro Laus e Arturo Scotto componenti della commissione lavoro della Camera.

 

07/05/2025 - 17:00

“Oggi in Commissione Lavoro ho votato contro una proposta che apre la strada all’accorpamento del referendum con il secondo turno delle amministrative. Il referendum va rispettato, indipendentemente da come la si pensi sul contenuto.Il Governo ha deciso di accorpare il voto referendario al secondo turno delle amministrative: una mossa studiata per abbassare l’affluenza e far fallire il quorum. Non è una scelta tecnica, è un tentativo politico di neutralizzare la partecipazione. E poco importa se si è d’accordo o meno con il quesito: qui è in gioco un principio. La democrazia diretta non si svuota con furbizie di calendario. Chi ha il coraggio delle proprie idee, non teme il voto dei cittadini. Lo rispetta. E soprattutto, le forze politiche che oggi ostacolano furbescamente la partecipazione non potranno domani fingere stupore o dispiacere di fronte alla bassa affluenza alle urne. La credibilità si gioca anche così” così il deputato democratico Mauro Laus.

 

07/05/2025 - 13:12

“Salvini pretenda risposte da Trenitalia e apra confronto con territorio”
Il governo non può cavarsela con formule vuote, serve una risposta vera su Bardonecchia. L’interrogazione che ho presentato al ministro Salvini sulla soppressione della fermata dell’alta velocità a Bardonecchia non nasce da una logica di parte, né da uno spirito polemico. È, al contrario, l’espressione di una preoccupazione concreta e condivisa da un territorio che chiede semplicemente buonsenso. Non stiamo difendendo un privilegio, ma una scelta razionale che tiene insieme vocazione turistica, sostenibilità, mobilità internazionale e sicurezza. Bardonecchia non è una fermata secondaria, ma una località alpina strategica, snodo delle valli olimpiche e punto di riferimento per un modello di turismo integrato e rispettoso dell’ambiente. La risposta ricevuta dal governo è stata, purtroppo, generica e deludente. Parlare di “rimodulazione dell’offerta” e di “valutazioni tecniche” significa nascondere un problema dietro il paravento del linguaggio burocratico, senza affrontarne le ricadute reali. La verità è che Bardonecchia viene esclusa da un collegamento internazionale di alta velocità pur rimanendo sede operativa per i controlli di frontiera. I treni si fermano, ma i passeggeri non possono scendere: una contraddizione che grida vendetta alla logica. È inaccettabile che un’intera comunità venga penalizzata in silenzio. Il Ministero avrebbe dovuto farsi carico di questa anomalia, pretendere risposte da Trenitalia e aprire subito un confronto con le istituzioni locali. Invece si è trincerato dietro la logica del mercato, come se lo Stato non avesse alcun ruolo nella difesa dell’equilibrio tra i territori. La mobilità moderna o è coesione, o non è. E chi governa ha il dovere di non lasciare indietro le aree montane, né considerarle “distanze trascurabili” su una cartina. Chiedo al governo di tornare sul punto, con atti concreti e tempi certi. Se questa è l’idea di sviluppo che si ha per il Piemonte, allora sì, il problema è politico. Perché un’Italia che viaggia a due velocità, tra aree centrali che decidono e territori alpini che aspettano, è un Paese ingiusto. E noi non possiamo accettarlo.

Così il deputato del Pd Mauro Laus.

 

03/05/2025 - 15:00

Una bomba demografica pronta a esplodere. Entro il 2035, l’Italia perderà quasi 3 milioni di persone in età lavorativa: dai 37,3 milioni del 2025 si scenderà a 34,4 milioni.
Significa meno lavoratori, meno produzione, meno crescita economica. E allo stesso tempo più spesa per pensioni, sanità e assistenza, perché la popolazione sarà sempre più anziana e fragile.
Questo è l’effetto di un calo demografico ormai strutturale, che rischia di indebolire profondamente la nostra economia e il nostro sistema sociale.
A soffrire saranno le imprese, il mondo del lavoro, la tenuta dei conti pubblici.
Una società con pochi giovani e tanti anziani non regge, se non si cambia rotta con scelte politiche coraggiose.
È una sfida epocale. Che impone di ripensare le politiche industriali, il ruolo della formazione, l’organizzazione del lavoro e il nostro modello sociale.
Anche su questo tema, il governo ha il dovere di spiegare agli italiani e alle italiane quale visione intende proporre per il futuro del Paese.
Si potrà condividere o meno, ma una risposta va data.
Questo lo chiederemo in Commissione Lavoro e in Aula nei prossimi giorni.

Così il deputato del Pd Mauro Laus.

 

29/04/2025 - 16:04

“Ogni giorno assistiamo al fallimento di un governo che rimane inerme davanti alle difficoltà delle persone. I dati Istat confermano una fase di stagnazione economica, con salari talmente bassi da non consentire alle famiglie di affrontare l'aumento del costo della vita. La soluzione è da mesi sul tavolo del governo che si ostina a non volerla leggere. La soluzione si chiama salario minimo ed è la sola risposta per ridare respiro all'Italia in grande difficoltà”. Così il deputato dem Mauro Laus commentando i dati Istat sulle retribuzioni di marzo 2025.
“Nella guerra dei numeri – continua l'esponente PD - il governo Meloni mente spudoratamente quando racconta di avere un'alternativa al salario minimo. Anzi ora ci verrà a dire che l'aumento tendenziale dei salari è pari al 4%, omettendo dal dire che i salari reali sono inferiori dell'8% rispetto al 2021. L'ideologia dell'esecutivo fa male al Paese e non servirà a nulla se non ad evitare i fischi degli italiani per le manifestazioni del 1 maggio”, conclude Laus.

23/04/2025 - 15:10

“È necessario che il governo venga a riferire in Aula sulla crisi idrica che sta colpendo la Basilicata. Le risposte fornite in Commissione, in particolare sulle dighe del Rendina e del Camastra, sono profondamente insoddisfacenti. Non vengono forniti né dati chiari, né impegni precisi da parte dell'esecutivo, ma solo un elenco di buoni propositi o interventi dannosi, senza un crono-programma ed effettive risorse assegnate”. Così i deputati Mauro Laus e Enzo Amendola, a nome del Gruppo Pd, chiedono al governo di riferire sulla crisi idrica lucana. “La Basilicata è ora allo stremo, abbandonata dal governo mentre milioni di metri cubi d'acqua si disperdono in una rete idrica ormai obsoleta. La comunità lucana non può più assistere a questo immobilismo: la Basilicata merita rispetto, interventi immediati strutturali e non dichiarazioni di facciata”, concludono Laus e Amendola.

 

16/04/2025 - 17:04

“La risposta illustrata in Commissione dal Sottosegretario alle Infrastrutture alla mia interrogazione e a quelle del collega Amendola sulla crisi idrica lucana è assolutamente elusiva e inadeguata rispetto alla portata dei problemi. Un semplice riepilogo di cose che già sappiamo da tempo e su cui però chiediamo concretezza. Siamo sinceramente esterrefatti dalla superficialità con cui questo governo sta affrontando il tema della crisi idrica e delle infrastrutture in Basilicata. Per qualsiasi cittadino lucano sarà sufficiente leggere la risposta per comprendere la ragione di questa insoddisfazione. Per questo chiediamo che il Ministro in persona venga a riferire in Aula perchè la crisi idrica è purtroppo una realtà”. Così una nota del deputato democratico Mauro Laus che ha presentato insieme al collega Enzo Amendola diverse interrogazioni a riguardo.

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