Dichiarazione di Matteo Mauri, responsabile immigrazione del Pd, oggi ospite a Radio Immagina
“Sulla vicenda che ha coinvolto la giovane di origini pachistane Saman Abbas la risposta della sinistra, del mondo delle donne e di tutto il Pd è stata unanime e fortissima. Basta con le strumentalizzazioni. C'è stato uno choc tremendo, che tutti abbiamo condannato in modo netto”. Così Matteo Mauri, già viceministro dell'Interno nel governo Conte bis e oggi responsabile immigrazione e cittadinanza del Partito democratico in una conversazione con Radio Immagina sui temi dell'immigrazione.
Mauri ha voluto fugare ogni dubbio sull'atteggiamento del Pd nei confronti della vicenda: “Noi – ha precisato- che lavoriamo sul tema dell'integrazione e dell'inclusione, siamo coloro che combattono quei atteggiamenti regressivi che hanno solo alcune fasce di popolazione immigrata di alcuni paesi. Ma quella non è la cultura vera di quel paese e tanto meno la religione di quel paese . Il tentativo è sempre lo stesso: criminalizzare la religione per aver un vantaggio politico . Invece bisogna condannare i comportamenti e lavorare per integrare”. Per Mauri, “l'ultima cosa su cui ci si dovrebbe dividere in una moderna democrazia avanzata è proprio il tema dell'immigrazione. Ma da noi non è cosi . La destra italiana ha sempre usato in maniera ideologica e populista il tema dell'immigrazione per costruire consensi. E' indubbio – ha aggiunto l'esponente del Pd- che la crescita della Lega in questi anni è dovuta proprio a questo. Dopo aver abbandonato il nemico originario, ovvero il Sud e Roma ladrona, si è spostato a sud est il confine dei “nemici”, e si creato “l'invasore” . Mentre noi vogliamo gestire i flussi migratori fuori da una logica emergenziale, per realizzare delle politiche dell'immigrazione in Italia e in Europa al fine di costruire, in un quadro normativo chiaro e certo, una politica di accoglienza e di integrazione. E questo – ha concluso Mauri- nell'interesse di tutta la società e degli italiani, non solo di quello umanitario. Esattamente il contrario di quello che vuole la destra: costruire il conflitto per poi presentarsi pronta a risolverlo”.