Crisi grande distribuzione come Ilva
Acquisizione del gruppo Auchan con i punti vendita Simply e SMA al consorzio Conad: il Mise conferma che le preoccupazioni manifestate dai lavoratori e dall’interrogazione che ho presentato ancora nel maggio scorso sono fondate. La risposta del sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico Gian Paolo Manzella (in allegato), ribadisce l’impegno del governo, ma non è affatto tranquillizzante, in particolare sul futuro occupazionale di migliaia di dipendenti. Stiamo parlando di oltre 15 mila lavoratori, di cui circa 1.500 nel Veneto in una ventina di punti vendita. Sono numeri davvero allarmanti.
La crisi che riguarda la grande distribuzione è pari per dimensioni occupazionali alla crisi dell’ILVA. Serve la massima attenzione da parte delle istituzioni. Non solo del governo, ma anche delle Regioni. Il MISE conferma “la necessità di un percorso condiviso tra leparti, al fine di garantire, la sostenibilità del piano di acquisizione”. Inoltre Il Mise ribadisce di aver “sempre posto l’obiettivo di mantenere integro il perimetro aziendale e salvaguardare i lavoratori”.
Entro fine anno Conad intende chiudere il contratto di acquisizione del 56 per cento dei punti vendita con il cambio di denominazione sociale da Auchan S.p.a. a Margherita Distribuzione S.p.a. Nessuna garanzia per il rimanente 44%. Confermando perciò l’ipotesi “spezzatino”, un rischio ipotizzato fin dall’inizio della vertenza in particolare dalle organizzazioni sindacali. Questo significa anzitutto mettere a rischio il posto di lavoro di migliaia di persone. In quanto pochissimi hanno i requisiti per beneficiare di ammortizzatori sociali e per ricorrere a pensionamenti o prepensionamenti. Stiamo parlando di migliaia di lavoratori per i quali sarà molto difficile anche poter usufruire di strumenti quali la Cassa Integrazione. Ciò perché nella maggioranza dei casi, si tratta di punti vendita molto piccoli con pochi dipendenti ciascuno, per cui mancano i presupposti normativi per poter accedere alla Cig. Ma c’è di più, in quanto anche i punti vendita che saranno acquisiti da Conad saranno oggetto di pesanti ristrutturazioni. Manca un piano industriale e l’acquisizione ha sempre più i contorni di un’operazione finanziaria/immobiliare piuttosto che imprenditoriale.
Nicola Pellicani, deputato Pd