“L’approvazione unanime della risoluzione che impegna il governo ad attivare azioni di pari opportunità per sostenere le imprenditrici e le lavoratrici agricolo è una bella notizia”. Lo dichiara Susanna Cenni, vicepresidente della Commissione Agricoltura della Camera.
“Dopo la presentazione di più risoluzioni da parte dei gruppi parlamentari – sottolinea - in queste settimane sono state ascoltate imprenditrici, competenze scientifiche, rappresentanze sindacali, che ci hanno riportato non solo le loro difficoltà, ma anche la richiesta di poter lavorare ad un settore agricolo nuovo. Un settore che rimuova discriminazioni e sostenga le potenzialità delle donne in agricoltura. I dati Eurostat del 2016 certificano che le donne rappresentano il 35,1 per cento della forza lavoro agricola; tale percentuale risulta di 10 punti inferiore alla quota di donne sul totale della popolazione lavorativa, che si attesta a circa il 45,9 per cento. In Italia, i dati dell'Istat sulle forze lavoro del 2016 contano il 27 per cento delle donne occupate in agricoltura; la presenza femminile pesa per il 3 per cento del totale delle donne occupate, rispetto al 14 per cento nell'industria e all'83 per cento nei servizi. Il contributo femminile è, quindi, fondamentale per lo sviluppo sostenibile del comparto primario, un settore strategico per l'Italia, che rappresenta il 14 per cento del PIL con 219,5 miliardi di euro, compresa la ristorazione. A livello mondiale, vogliamo ricordare che le lavoratrici agricole vivono problemi in termini di previdenza, di salario, e dentro al fenomeno del caporalato c’è una peculiarità femminile fatta anche di violenza. inoltre, la Fao ha stimato che se le donne avessero lo stesso accesso alle risorse degli uomini, la produzione agricola potrebbe aumentare fino al 30 per cento. E poiché in molti Paesi poveri l'agricoltura è la principale occupazione delle donne, questo potrebbe far sì che 150 milioni di persone potrebbero nel prossimo futuro uscire dalla loro condizione di insicurezza alimentare. Aver raggiunto un testo condiviso rende senza dubbio più forte la richiesta verso il Governo. La risoluzione conclusiva raccoglie le proposte dei singoli gruppi – tra cui quella del Pd a mia prima firma e impegna il governo ad attivare un programma di interventi organici tesi a rimuovere la differenza di genere in agricoltura, con norme, rappresentanza”.
“Si punta, inoltre, ad aprire un apposito ufficio nel Mipaaf, a ricostruire un osservatorio e un tavolo permanente, a monitorare politiche e dati, a trasmettere annualmente monitoraggio alle Camere. Con gli impegni assunti poniamo le basi per un’agricoltura più rosa e più giusta”, conclude.