“I titoli e le prospettive della nuova PAC sono interessanti, ma se vogliamo davvero rendere l’agricoltura protagonista, in Europa e negli Stati membri, occorre osare di più di quanto non sia avvenuto con i regolamenti approvati. Le prossime settimane saranno decisive, soprattutto per quello che deciderà il parlamento europeo, a partire da una dotazione finanziaria più significativa di quella varata nell'anno passato”. Susanna Cenni, deputata dem e vicepresidente della Commissione agricoltura alla Camera, è intervenuta oggi, venerdì 25 ottobre, in occasione dell’iniziativa dell’Unione provinciale agricoltori Siena, nel corso delle quale è stato consegnato ai parlamentari europei e italiani un “Manifesto a difesa dell’agricoltura” in vista delle politiche agricole comunitarie (PAC) 2021-2027.
“Per le grandi sfide del mondo agricolo – ha sottolineato Cenni – è necessario mantenere un disegno Europeo forte, autorevole. Il rinvio di alcune scelte di fondo agli Stati membri non va esattamente in questa direzione. La Presidente della commissione Europea nel suo primo discorso è stata chiara sulla sfida climatica, investendo su una Europa Green. Tutto questo sarà possibile solo con una agricoltura protagonista che investe su biodiversità e sostenibilità. E' ovvio che Stati Membri e Regioni dovranno plasmare Pac e Sviluppo Rurale sulla base delle proprie attitudini, sostenere un modello di agricoltura sostenibile e di qualità, ma al contempo dobbiamo pretendere un quadro europeo che punti su un coraggio maggiore, magari superando il modello dei titoli storici, e premiando comportamenti che investono su qualità, biologico, trasparenza del lavoro. Davanti a noi ci sono molte incertezza, problemi vecchi e nuovi. Dobbiamo fare i conti con le conseguenze di nuove politiche dei dazi contro di noi, la variabilità dei prezzi che strozza le imprese agricole e i lavoratori agricoli, la redditività delle imprese, le conseguenze dei mutamenti climatici. Occorre che Pac ed Europa si attrezzino e non solo con le misure di primo e secondo pilastro" prosegue Cenni "La direttiva sulle pratiche sleali è un grande risultato. In Parlamento abbiamo cercato di proseguire con la legge contro le aste al doppio ribasso, ma le leggi da sole non sono sufficienti. C’è una sfida culturale e sociale da giocare tutti assieme sul valore del cibo di qualità, cercando di far capire a tutti che scegliere cibo buono, pulito che arriva da filiere trasparenti, è un investimento sul territorio, sull’ambiente, sulla salute, sul futuro di tutti noi”.
“Per tradurre questi principi in misure concrete occorre, innanzitutto, avere una dotazione finanziaria adeguata. Se si chiede tanto all’agricoltura, se si vuole che questo settore guidi un cambio di paradigma anche sul fronte del contrasto ai mutamenti climatici, occorrono risorse per gli investimenti in agricoltura. Si puo fare. Anche grazie a ricerca ed innovazione, dall'uso dei droni, all'agricoltura di precisione e molto altro. Mettiamoci al lavoro per tutto questo, istituzioni, mondo agricolo, politica”.