“La commissione Agricoltura della Camera, su proposta del relatore, ha dato all'unanimità parere favorevole al Piano di ricerca del CREA alle seguenti condizioni: astenersi da progetti di ricerca che utilizzino tecniche che potrebbero portare all'ottenimento di materiale genetico con DNA esogeno, attenendosi al pronunciamento della Corte di giustizia sui confini delle nuove tecnologie di miglioramento genetico; inviare al Parlamento le schede di ricerca con le relative ricadute economiche e ambientali; incrementare il finanziamento per la filiera olivicola; promuovere la biodiversità agroalimentare e valorizzare la ricerca nel biologico; definire le questioni brevettuali e assicurare il diritto di accesso degli agricoltori alle sementi e alle varietà tradizionali e locali; utilizzare le professionalità dei ricercatori del CREA con competenza specifica per la realizzazione del Piano di ricerca con l'impegno a reperire i mezzi finanziari per trasformare a tempo indeterminato il rapporto di lavoro"”. Lo dice Nicodemo Oliverio , capogruppo in commissione Agricoltura della Camera che aggiunge: “Il Crea si pone in primo piano per la ricerca pubblica di grande respiro che si occupa del miglioramento genetico e che si apre ad altri soggetti pubblici, in una dimensione di inclusività dell’apporto del contributi di ricerca. Dal dopoguerra ad oggi questo piano di ricerca si distingue per la significatività delle risorse finanziarie e per la forte valorizzazione dei prodotti made in Italy. Il Crea infine con questo piano – conclude - valorizza il nostro patrimonio della biodiversità in coerenza con il lavoro che è stato fatto in Parlamento, così come supporta le coltivazioni con metodo biologico sottolineandone l’apporto del valore nutrizionale”.