Oltre 3000 aziende nel nuovo welfare
“Sono oltre 3000 in Italia le realtà che praticano attività di agricoltura sociale per trentamila addetti. Si tratta di una prima stima resa nota ad un anno dall’entrata in vigore della Legge quadro sull’Agricoltura sociale e che verrà analizzato sul piano quantitativo e qualitativo dal censimento nazionale in corso del Crea – Centro ricerche economia agraria”: è quanto emerge dalla conferenza stampa che si è svolta oggi a Roma, martedì 28 giugno, presso la sala stampa della Camera dei Deputati.
“La Legge – ha dichiarato Massimo Fiorio, vicepresidente della Commissione Agricoltura della Camera e primo firmatario della Legge numero 141 del 2015 – ha fatto emergere l’articolazione e la ricchezza di un fenomeno che si è profondamente radicato in Italia dalla fine degli anni ’70 e capace di rigenerare un welfare di prossimità volto alla promozione umana e non all’assistenza. E’ necessario ora che i ministeri competenti emanino al più presto i decreti attuativi previsti dalla Legge e che venga insediato l’Osservatorio nazionale”.
“L’Agricoltura sociale qualifica l’Italia come un’eccellenza a livello europeo. La crescita di questo settore – ha sottolineato Ilaria Signoriello, Portavoce del Forum nazionale Agricoltura Sociale – testimonia la sua capacità di creare contestualmente prodotti di eccellenza, posti di lavoro qualificati anche oer i giovani e le donne, servizi e dignità per le persone”.
“La crisi degli attuali strumenti – ha dichiarato Marco Berardo Di Stefano, Presidente nazionale della Rete delle Fattorie sociali – mette in evidenza il ruolo fondamentale delle imprese sociali come nuovo strumento per ridisegnare un modello di welfare sostenibile ed efficace”.
Nel corso dell’evento è stato poi presentato il convegno “Agricoltura sociale, ad un anno dalla legge tra decreti attuativi e nuovi strumenti normativi” previsto per il prossimo 26 luglio presso la sala Aldo Moro di Montecitorio.