“L’aspirazione di una coalizione progressista dev'essere quella di costruire una società più equa e solidale, in grado di governare i processi complessi come le transizioni con un'attenzione alle fasce più fragili della società. Dobbiamo puntare a rilanciare battaglie comuni come quelle sul salario minimo, sulla difesa della sanità pubblica e sulle politiche di crescita e sviluppo sostenibile. Per farlo serve tempo certo. Ma non c'è alternativa, come ha chiarito in modo condivisibile la segretaria Schlein. Per questo dobbiamo consolidare anzitutto il lavoro sui programmi e sui temi che uniscono le forze del centro-sinistra, al di là delle divisioni, che esistono, peraltro, anche tra Salvini e Meloni. Eppure governano insieme. I dem, in questo senso, hanno una doppia responsabilità. La prima è quella della costruzione di un'alleanza progressista alternativa alla destra che sia ampia, senza veti, aperta a tutte le forze che condividono un'idea di Paese diversa da quella sovranista e nazionalista; la seconda è quella di continuare il rilancio del PD stesso, valorizzando l'ispirazione delle origini. Il partito nasce come una forza in grado di tenere insieme il mondo progressista, socialista, ma anche cattolici, ceti produttivi e moderati, mantendo un rapporto saldo con gli amministratori locali che ne costituiscono un motore propulsivo. Abbiamo un lavoro enorme dinanzi a noi, ma la strada è tracciata, per tornare ad essere forza di Governo nei prossimi anni”, così il deputato del Partito democratico, Piero De Luca, in un’intervista a formiche.net.