“Il viceministro Bignami, come esponente di governo, dovrebbe sapere che spetta al commissario straordinario all’emergenza stilare l’elenco dei danni e la loro quantificazione. A stabilirlo è l’ordinanza del Capo del Dipartimento della Protezione civile dello scorso 8 maggio. Nel 2012, per il terremoto in Emilia, passó neanche la metà del tempo trascorso oggi dopo l’alluvione per definire: 1) chi dovesse coordinare, cioè struttura commissariale e commissario; 2) come ricostruire, cioè con il coinvolgimento di territori, tessuto sociale ed economico e istituzioni; 3) quante risorse occorrevano. Oggi regione, comuni e parti sociali, hanno già fatto interventi di somma urgenza, consegnato stima puntuale dei danni e proposto percorso istituzionale per la ricostruzione. La presidente del Consiglio Meloni dica se è d’accordo con chi fa confusione, non conosce procedure, fa finta di non aver ricevuto stime dei danni o parla di 9 anni per la ricostruzione e attacca tutta l’Emilia Romagna. Oppure faccia ciò che una presidente del consiglio deve fare di fronte a una calamità. Prenda decisioni e si assuma la responsabilità di queste. Le dichiarazioni, le battute, i tweet sgangherati di viceministri, sottosegretari, ministri o presunti tali, sono ormai folcloristici e sideralmente lontani rispetto ad una terra che è motore economico dell'italia e che reattivamente senza lamentele non ha bisogno di un circo politico di dichiarazioni senza fondamento. Ha bisogno di uno Stato che faccia lo Stato e della presidente del consiglio Meloni che agisca come tale”.
Così il deputato dem della commissione Attività produttive, Andrea Gnassi.