Occorrono misure di sostegno e strategie di lungo termine su cambiamenti climatici
“L’apicoltura italiana è in ginocchio. L’effetto dei cambiamenti climatici, mostra il suo impatto più devastante in agricoltura dove gelate, alluvioni, siccità e diffusione di malattie, distruggono intere produzioni”.
Così Maria Chiara Gadda, capogruppo Pd in commissione Agricoltura, interrogando il governo alla Camera in merito alle enormi difficoltà in cui versa il comparto apistico nazionale.
“Si stimano perdite di produzione del miele di acacia e di tutti gli altri mieli primaverili (tarassaco, ciliegio, arancio, millefiori) tra il 50% e il 70%, il fenomeno riguarda le regioni del nord Italia come Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Veneto e Piemonte così come del sud, in particolare Abruzzo, Basilicata e Puglia. Nella mia provincia, Varese, la situazione è drammatica e colpisce addirittura prodotti a denominazione come la Dop di acacia varesina”, prosegue la deputata dem. “Per fronteggiare questa vera e propria emergenza - spiega Maria Chiara Gadda - servono risposte immediate per il ristoro ai produttori danneggiati ma soprattutto è necessario mettere in campo politiche di medio e lungo termine. Il Pd ha sostenuto gli emendamenti a sostegno del settore nella legge di bilancio 2019, e apprezzo che il governo intenda proseguire il programma nazionale di sostegno al settore apistico 2017-2019 avviato dal precedente governo grazie alle risorse assicurate dai fondi della Politica Agricola Comune. Le incertezze legate alla nuova Pac devono però vedere il governo impegnato maggiormente su questo fronte. È necessario inoltre agevolare l’accesso a strumenti assicurativi per i produttori, ma soprattutto perseguire con maggiore concretezza gli obiettivi definiti dall’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Altrimenti - conclude la parlamentare varesina - dovremo sempre inseguire emergenze, in un contesto di risorse finanziarie sempre più scarse”.