“La verità è che non c’è nessun cantiere pronto a partire sull’Asti-Cuneo, nessuna autorizzazione firmata, ma solo un’interlocuzione aperta: Toninelli si è infilato nel limbo delle trattative per cambiare l’accordo di cross financing e nessuno, nemmeno a Strasburgo, ha idea di quanto ci vorrà per uscirne”.
Lo dichiara la deputata del Pd, Chiara Gribaudo, dalla Sala Stampa del Parlamento europeo a Strasburgo, dopo un incontro informale con le istituzioni europee insieme al sindaco di Cuneo, Federico Borgna, e all’eurodeputato, Daniele Viotti, per chiedere lumi sulle dichiarazioni del ministro Toninelli a proposito della A33. “L’unico risultato certo è quello di aver bloccato tutto: i cantieri con il progetto di Delrio potevano partire nel 2018, mentre adesso non apriranno mai entro l’estate come promesso dal Ministro delle infrastrutture e dal premier Conte nella loro comparsata nella Granda. Oggi è il 16 aprile: vedere un operaio a Cherasco prima del 21 giugno sarà letteralmente impossibile, a meno che non si torni alla soluzione precedente”. Continua la deputata dem: “Questa attesa prolungata di oltre un mese ci fa credere che i nostri sospetti fossero fondati, e nell’incontro ci sono state confermate delle perplessità: aumentare il valore di subentro, che supererebbe gli 800 milioni di euro, non tutelerebbe la concorrenza nel settore autostradale. Il vice ministro Rixi l’altro giorno ha detto di essere favorevole all’accordo raggiunto da Delrio: invece di fare battute sul Pd, che sta facendo anche il suo lavoro per capire cosa stia succedendo, potrebbe far venire Toninelli a più miti consigli e riprendere in mano la proroga già concessa che consentiva quasi 400 milioni di euro di finanziamento. Noi lo faremo sicuramente: presenteremo una doppia interrogazione, Daniele Viotti alla Commissione e io al ministro Toninelli, per chiedere a che punto sia la documentazione necessaria, che al Cipe era totalmente assente. Vorrei che il ministro si fermasse, portasse al Cipe il progetto Delrio e facesse partire i cantieri il prima possibile. Se ha bisogno di usarlo per fare propaganda, faccia pure - conclude Gribaudo - ma i cittadini di Cuneo pagano 100 milioni l’anno di sovraccosti per la mancanza dell’infrastruttura: non possono più aspettare e sicuramente non possono aspettare le esigenze di propaganda di questo governo”.