“In questi giorni il dibattito sul comparto automobilistico italiano si è concentrato sul prestito da 6,3 miliardi, con garanzia SACE, richiesto da Fca Italia a causa dell’emergenza covid-19. Ma i problemi del settore auto non nascono con l’epidemia, e gli oltre 250mila occupati italiani affrontano da anni cilci di cassa integrazione e promesse di riconversione ecologica spesso non mantenute. La prospettata fusione dei gruppi Fca e Psa non ha finora chiarito il futuro degli stabilimenti italiani e dei suoi addetti, che rappresentano oltre il 7 per cento del settore manifatturiero. Anche alla luce dell’impegno assunto dal governo per riaprire al più presto il tavolo su automotive, abbiamo chiesto alla ministra del Lavoro e delle Politiche sociali quali misure intenda mettere in campo per salvaguardare i livelli occupazionali italiani nel settore auto, e l’intero comparto che resta strategico per il nostro Paese”.
Lo dichiara la vice capogruppo del Pd alla Camera e componente della Commissione Lavoro, Chiara Gribaudo, intervenendo in Aula per il Question time.
Nella replica Stefano Lepri, della Presidenza del Gruppo Pd, ha sollecitato l’impegno per i lavoratori ancora in cassa integrazione e per quelli impiegati in fabbriche che ancora non hanno una chiara vocazione produttiva. “Ci aspettiamo da FCA una ulteriore responsabilità sociale - prosegue Lepri - anche con una diversa destinazione della remunerazione del capitale, specie in questa così difficile situazione. Ricordo che il prestito garantito dallo Stato prevede condizioni importanti, come l’impossibilità di distribuire dividendi e di mantenere sedi in paradisi fiscali; la necessità di gestire l’occupazione con accordi sindacali; la destinazione di tutta la liquidità ottenuta in prestito solo su programmi in Italia. Siamo di fronte ad un vero atto di politica industriale di cui si avvantaggerà l’intera filiera automobilistica italiana. Infine sottolineo l’impegno preso dal Presidente Conte per ridurre il dumping fiscale e legale che l’Italia sconta rispetto ad altri paesi europei”.