“Siamo arrivati finalmente al traguardo atteso da tempo dal settore, una riforma che favorisce, nel rispetto della normativa europea, lo sviluppo e l’innovazione dell’impresa turistico-ricreativa e del settore balneare, che rappresenta il nostro comparto turistico più importante”. Lo dichiara Tiziano Arlotti, deputato del Partito democratico, per commentare il via libera della Camera alla delega per la revisione e il riordino della normativa relativa alle concessioni demaniali marittime a uso turistico e ricreativo.
“Il testo approvato – continua - risulta integrato e migliorato in molti aspetti rispetto a quello iniziale approvato dal Consiglio dei ministri e presentato in febbraio. Sono stati presentati 180 emendamenti, di cui circa sessanta identici. Una quindicina quelli accolti, e oltre 40 quelli che abbiamo assorbito negli emendamenti dei relatori. Diverse, le novità e le modifiche introdotte. Viene riconosciuto il principio del legittimo affidamento; è previsto un adeguato periodo transitorio per le concessioni assegnate entro il 31 dicembre 2009; viene riconosciuto il valore commerciale dell’impresa; vengono salvaguardati i livelli occupazionali; vengono valorizzate le peculiarità territoriali, le forme di gestione integrata dei beni e delle attività aziendali e le professionalità acquisite, sia dai concessionari sia dai gestori. Spetterà alle Regioni, con specifica legge, definire il numero massimo di concessioni assegnabili al singolo operatore. Vengono inoltre stabiliti i criteri per l’affidamento delle concessioni introducendo parametri premianti per strutture a basso impatto ambientale e per quelle che offrono servizi di fruibilità della spiaggia ulteriori rispetto a quelli già previsti per legge a favore dei disabili. Viene poi rivisto il sistema di calcolo dei canoni concessori, classificando i beni in un minimo di tre categorie di valenza turistica, e nello stesso tempo andando verso il superamento dei valori dell’Osservatorio immobiliare italiano, la cui applicazione aveva avuto un impatto particolarmente pesante per circa 300 imprese, i cui canoni erano aumentati fino al 3.000 per cento. I Comuni e i concessionari dovranno rendere pubblici online i dati delle concessioni e i relativi canoni”.
“Durante il periodo transitorio, infine, è prevista la regolamentazione degli aspetti giuridici degli atti di pianificazione territoriale e dei relativi strumenti di programmazione negoziata stipulati ai fini del miglioramento dell’offerta turistica e della riqualificazione dei beni demaniali tra le amministrazioni competenti e le associazioni maggiormente rappresentative delle imprese del settore a livello nazionale”, conclude.