• 10/03/2022

L'equilibrio individuato dall’emendamento del governo sulle concessioni balneari è un punto di partenza positivo. Non si parla in alcun modo di aste, e si introducono criteri di sostegno e tutela ai concessionari esistenti al momento dell'entrata in vigore della nuova riforma di riorganizzazione del settore. Il Parlamento è ora chiamato a lavorare su questa base. Come da noi sostenuto, è necessario trovare un punto di sintesi ragionevole tra le future procedure di evidenza pubblica e un'adeguata tutela da assicurare, da un lato, al patrimonio ambientale, paesaggistico, culturale delle nostre coste, dall'altro, agli investimenti fatti, al valore dei relativi beni materiali e immateriali dell’azienda, alla professionalità acquisita, nonché ad obiettivi di politica occupazionale, attraverso una apposita clausola sociale, che eviti di lasciare senza alcuna garanzia migliaia di piccole e medie imprese e migliaia di lavoratori. Noi siamo pronti a dare il nostro contributo, con serietà e senso di responsabilità, per rafforzare le tutele degli operatori soprattutto nella prima fase di applicazione della nuova disciplina, nell'ambito delle opportunità offerte dalla normativa europea e all'interno dell'impianto elaborato dal Governo. Dobbiamo farlo tutti, però, lo ribadiamo, senza bandierine ideologiche strumentali e senza sterile demagogia da parte di forze politiche che portano a prendere in giro ancora una volta gli operatori del settore. Abbiamo la possibilità in questo momento di risolvere una criticità che ci trasciniamo da anni dando certezza ad un settore ormai sfiduciato e disorientato dai tanti pifferai magici ascoltati negli anni, e che è strategico per l'economia e la crescita del Paese.

Lo ha detto, intervenendo alla manifestazione del settore balneare in Piazza Santi Apostoli a Roma, il vicecapogruppo del PD alla Camera Piero De Luca.

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