“Quella delle concessioni balneari sta diventando una pantomima che non trova precedenti nemmeno in un Paese con una illustre tradizione teatrale come il nostro. Dopo un anno di rinvii, tentennamenti e numeri truccati sui chilometri di costa libera, e soprattutto dopo aver esposto il Paese all'avvio della procedura d’infrazione dall’UE, questo Governo conferma la sua posizione: decidere di non decidere. La novità di oggi, annunciata da illustri esponenti di FdI, è scaricare tutta la responsabilità sui Comuni, invitati a estendere le concessioni fino alla fine del 2024 in assenza di una normativa nazionale e in aperto contrasto con quella europea. Anche sorvolando sull’assurdo paradosso per cui il legislatore possa chiedere agli enti territoriali di seguire una legge che lui stesso non si è ancora deciso a scrivere, ciò che fa più impressione è la leggerezza con cui la maggioranza riesce a ribaltare la verità. Un esempio è la ‘lettura meloniana’ della recente sentenza della Cassazione, che secondo loro ‘sconfessa il Consiglio di Stato’ e ‘riconosce l’operato di Parlamento e Governo’. Ovviamente, niente di più falso. La Cassazione è solo intervenuta su questioni formali non entrando minimamente nel merito della vicenda, rispetto alla quale rimane pienamente valida la motivazione posta dal Consiglio di Stato alla base delle sue decisioni. La domanda ora è - conclude Stefanazzi - per quanto tempo ancora continueranno a prendere in giro imprese e cittadini prima di decidere?”
Così Claudio Stefanazzi, parlamentare pugliese del Partito Democratico, componente della Commissione Finanze a Montecitorio e Vicepresidente della Commissione bicamerale per le questioni regionali.
“Un invito agli imprenditori - conclude Stefanazzi - pretendete chiarezza. Lo stile con cui questo Governo sta gestendo praticamente tutti i dossier è tirare a campare. Nel caso delle concessioni balneari il rischio è che il Governo tiri talmente a campare da aprire le porte a chi, magari la criminalità organizzata, potrà mettere sul tavolo talmente tante risorse da scippare agli imprenditori onesti le concessioni messe a gara"