“Convocare un tavolo presso il Ministero per lo Sviluppo Economico sulla crisi aziendale di Bekaert impegnando l’azienda a parteciparvi, con l’obiettivo di sospendere la procedura di dismissione dello stabilimento di Figline-Incisa Valdarno”. Lo chiedono i deputati del Partito democratico David Ermini e Luca Lotti, con un’interpellanza al ministro del Mise e del Lavoro.
“Il 23 giugno – spiegano - direzione della multinazionale belga Bekaert ha annunciato la decisione di chiudere il sito italiano di Figline - Incisa Valdarno, dedicato alla produzione di rinforzi in acciaio per pneumatici e di sospendere le attività nella fabbrica per i 318 dipendenti. Nel 2014 la società Pirelli aveva ceduto l’attività alla multinazionale belga Bekaert, che conta anche un centinaio di lavoratori occupati nell’indotto. Il 23 giugno, a soli 3 giorni dall’annuncio della chiusura dello stabilimento, l’azienda ha firmato il premio di risultato con i sindacati e nel 2017 la direzione della multinazionale aveva sottoscritto un accordo dove si prevedevano nuove assunzioni interinali, oltre a 910 mila euro di investimenti per il 2017 e 950 mila per il 2018. Inoltre, la comunicazione della chiusura della produzione di Figline è avvenuta il giorno dopo l’annuncio da parte della società di un investimento pari a 25 milioni di euro finalizzato all’apertura di un nuovo stabilimento in Brasile. il 26 giugno è stato convocato un tavolo presso il Ministero dello Sviluppo Economico, al quale hanno partecipato il Presidente della regione Toscana, Enrico Rossi, la sindaca del Comune di Incisa-Figline Valdarno, Giulia Mugnai, le organizzazioni sindacali oltre ad alcuni parlamentari del territorio. Assenti i rappresentanti dell’azienda e del Governo, presente solo con funzionari del Ministero medesimo. Il Ministro per lo Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, pur trovandosi sabato 24 giugno nel vicino Comune di Montevarchi, non ha ritenuto di incontrare una rappresentanza dei lavoratori, né di visitare lo stabilimento in oggetto”.
“Il ministro non crede che l’assenza dei rappresentanti della direzione della società multinazionale Bekaert convocati martedì 26 giugno presso il Mise, rappresenti un oltraggio alle istituzioni dello Stato e ai lavoratori coinvolti dall’inaspettata e immotivata procedura di licenziamento?”, conclude.