“Una legge di principi giusta, equilibrata e rispettosa della dignità umana che non vieta, né obbliga o impone, in una visione mite del diritto”. Lo dichiara la deputata del Partito democratico Elena Carnevali, per commentare l’approvazione da parte del Senato della legge sul testamento biologico.
“Lo straordinario progresso scientifico – spiega - consente oggi di protrarre la vita in condizioni un tempo impensabili: il tema del fine vita non era quindi più rinviabile. Questo provvedimento era atteso da tempo, l’abbiamo affrontato con oltre un anno di lavoro in Commissione Affari Sociali e un esame approfondito alla Camera. Il testo che ne è uscito ha dato una risposta efficace alla richiesta dei pazienti di ‘restare al centro’, valorizzando la relazione tra medico e paziente in ogni fase della malattia, in particolare nella pianificazione partecipata delle cure. Questa legge non introduce in alcun modo l'eutanasia ma, rendendo note agli operatori sanitari le dichiarazioni anticipate, fa uscire dalla penombra i percorsi di fine vita”.
“E’ una conquista di libertà, nel rispetto dell'articolo 32 della Costituzione, perché evita che siano le situazioni contingenti o le sentenze dei tribunali a determinare scelte che spettano unicamente alla persona interessata”, conclude.