"Crudeltà e disumanizzazione delle persone migranti. Questo ci raccontano le immagini, diventate virali, girate al confine di Ventimiglia in cui si vede un camionista prendere a frustate con una cinghia con un terminale di ferro alcune ragazze migranti che erano salite sul suo tir. Su di lui ora indagano le autorità competenti e ci auguriamo che venga individuato prima possibile e che risponda di questo orrore. Si tratta di persone che lasciano i propri paesi a causa di conflitti, violazioni dei diritti umani e condizioni climatiche che non consentono la sopravvivenza.
Costretti a rischiare la vita in mare e nelle traversate del deserto, tenuti senza alcuna dignità e spesso sottoposti a tortura nei centri di detenzione in Libia o in Tunisia, segregati in baraccopoli ai margini delle città italiane senza alcun diritto, schiavizzati nei campi e sfruttati dai caporali fino a morire in modi orribili com'è successo a Satnam Singh nelle campagne di Latina.
A questo porta la retorica razzista e ipocrita che addita nei migranti il nemico pubblico numero uno, salvo poi chiudere uno o tutti e due gli occhi su chi li sfrutta poiché quel "nemico" fa comodo ed è funzionale alla produttività.
Il camionista di Ventimiglia è il frutto avvelenato di questa ipocrisia". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.