• 12/07/2024

“Vogliamo aprire un tavolo vero che abbia lo scopo di riformare il calcio? Benissimo. Ci siamo. Vogliamo parlare di bilanci? Di indici di liquidità? Di settori giovanili? Di atleti di seconda generazione? Di riforma dei campionati? Di stadi? Di mutualità e di redistribuzione? Volentieri. Si siedano allo stesso tavolo tutti gli interlocutori, non solo chi si auto-incorona di un potere decisionale, stabilito dal fatto di essere seduto in Parlamento. Federazione, Lega serie A, Governo e Parlamento si diano il più banale degli obiettivi: una nazionale forte e un campionato forte rappresentano un evidente reciproco beneficio: si può fare, basta volerlo. Senza arroganti dichiarazioni di guerra (poi frettolosamente rientrate di fronte a un potere più grande, quello di FIFA e UEFA) e una brutta figura simile a quella della nostra nazionale agli Europei. Da uomo di sport, prima che da politico, provo imbarazzo per lo spettacolo a cui siamo stati costretti ad assistere. E se non ci sarà una volontà  comune di trovare soluzioni, il peggio dovrà ancora venire”. Così il deputato democratico, responsabile nazionale sport del Pd, Mauro Berruto a seguito del dietrofront di governo e maggioranza sull’emendamento Mulè.