“Grande rammarico per il rinvio della discussione in Aula del testo sull'uso terapeutico della cannabis sul quale le commissioni Giustizia e Affari sociali hanno lavorato per mesi. Delusione perché gli oltre 300 emendamenti presentati portano per la quasi totalità la firma di deputati del gruppo di AP, il partito della Ministra della Salute, Beatrice Lorenzin”. Lo dice Maria Amato, deputata del Pd componente della commissione Affari sociali della Camera.
“Siamo nella settimana di presentazione della iniziativa di 100 città contro il dolore - prosegue Amato - una iniziativa che si ripete da anni a cura della fondazione ISAL per la sensibilizzazione sul tema del dolore e in particolare del dolore cronico. Non c'è niente di cui esser fieri ad ostacolare l'accesso a trattamenti per il dolore permanente. Nel mondo medico se da tempo è caduto il tabù della morfina, quello per la cannabis non c'è mai stato. Infatti, proprio dal mondo medico e scientifico è arrivata la richiesta di seguire due percorsi di legge separati: uno per l’uso terapeutico della cannabis e un altro per l’uso ludico. Purtroppo, per il momento, non possiamo dire che un ulteriore apporto alla cura del dolore è stato normato e dovremo dire a quei pazienti, che potrebbero giovarsi del trattamento antidolore, che per giochi politici avranno ancora grandi difficoltà ad accedere a questi trattamenti. Si tratta di pazienti complessi come quelli con anoressia da chemioterapia o con dolore muscolare spastico per cancro, nella SLA o per Sclerosi multipla o per quelle forme artritiche in cui i pazienti ricorrono a pesanti trattamenti cortisonici. Ap fa ostruzionismo contro questi pazienti non contro una proposta di legge. Rammarico e delusione per chi, in nome di una finta prudenza, perde di vista il dolore dei malati, quel dolore che, nella mia esperienza di medico, so bene essere inutile”.