"La legge sulla legalizzazione della cannabis presentata da un significativo numero di parlamentari ha degli obiettivi certo condivisibili, come quelli di combatter far emergere l'inadeguatezza di politiche meramente proibizionistiche. Per me però ha anche il limite di non prevedere adeguate misure per prevenire e contrastare quella "cultura dello sballo" (non solo da droghe ma anche da alcool) che rappresenta un fenomeno assai preoccupante. Su questa legge si è discusso con posizioni molto diversificate, se non divisive. Quando approderà nelle Commissioni Congiunte la prossima settimana e poi in Aula, queste divisioni si accentueranno e aggraveranno. Per non parlare poi delle difficoltà ancora più evidenti che si presenteranno nel passaggio al Senato. C'è però la possibilità concreta di dare un segnale serio e responsabile da parte di tutti i gruppi. Mi riferisco al fatto che sul tema dell'uso della cannabis a fini terapeutici si è registrata una larghissima condivisione. Per questo oggi, a titolo personale e in attesa delle decisioni che prenderà il mio gruppo, ho auspicato in sede di Comitato Ristretto che si possa lavorare tutti insieme su questa parte, approvarla nelle commissioni congiunte e poi in aula con un voto prevedibilmente di amplissima maggioranza. Che potrebbe rapidamente ripetersi anche in Senato. Non è quello che vorrebbero i promotori della legge. Non è quello che vorrebbero i contrari anche all'uso terapeutico. Ma sarebbe un passo in avanti serio, un modo civile di affrontare un problema reale e presente nella società. Di farlo senza urla, lasciando alla prossima legislatura il compito - se ci saranno volontà e condizioni - di intervenire nuovamente sulla questione".
Così Walter Verini, Capogruppo Pd in Commissione Giustizia, intervenuto oggi in sede di Comitato Ristretto delle Commissioni Affari Sociali e Giustizia sulla legge.