“Nel 2015 il fenomeno dello sfruttamento dei lavoratori in agricoltura ha coinvolto circa 430 mila persone, di cui 100 mila costretti in regime di schiavitù. Con il provvedimento sul Caporalato possiamo contrastare in modo efficace una delle peggiori piaghe del nostro Paese, individuare i responsabili e promuovere la legalità e il rispetto delle regole nel lavoro in agricoltura”.
Così il deputato del Partito Democratico, Marco Miccoli, relatore per la Commissione Lavoro del ddl sul Caporalato, intervenendo in aula durante la discussione generale.
“Tra le misure più rilevanti – ha aggiunto Miccoli -, il rafforzamento della ‘Rete del lavoro agricolo di qualità’, strumento fondamentale per combattere le irregolarità nel settore e allo stesso tempo creare un sistema virtuoso e premiante per le aziende agricole che operano nella legalità. Si mettono in campo interventi più stringenti per favorire la tracciabilità del lavoro agricolo. Sul tema dei voucher, si prevede la conferma del limite economico per l’utilizzo di 2mila euro netti per ogni singolo lavoratore anche nel settore dell’agricoltura.
Il testo inoltre introduce ulteriori requisiti per aderire alla Rete, rispetto a quelli che le aziende già devono possedere, tra cui l’impossibilità di iscrizione in caso di condanne penali su determinati reati e l’applicazione da parte delle imprese aderenti alla Rete dei contratti collettivi nazionali stipulati dalle associazioni sindacali”.
“La Rete del lavoro agricolo di qualità – conclude l’esponente Pd -, attraverso una specifica Cabina di regia, trasmetterà al Parlamento una relazione annuale sullo svolgimento dei suoi compiti e sui risultati del monitoraggio svolto sul mercato del lavoro agricolo”.