• 20/05/2022

“La pandemia ci ha insegnato quanto sia importante investire nella ricerca e in un settore, quale quello farmaceutico e delle biotecnologie, fondamentale nel fornirci gli strumenti appropriati per rispondere alla crisi sanitaria. L’abbandono del progetto di espansione dello stabilimento di Anagni della Catalent, deciso dal Cda della multinazionale lo scorso 14 aprile, deve spingerci verso la definizione di una visione strategica e di un impegno di lungo periodo in favore dell’innovazione, della competitività internazionale e dell’eccellenza della ricerca biomedica. Il progetto da 100 milioni di dollari avrebbe previsto l’installazione di due bioreattori a uso singolo, strutture per altri sei bioreattori, nonché un centro di ricerca d’eccellenza. Un investimento naufragato in Italia e rilanciato invece nel Regno Unito a causa delle lungaggini burocratiche per il rilascio delle autorizzazioni all’installazione delle nuove apparecchiature. L’Italia è tra i principali poli farmaceutici al mondo ma, se non agiamo compiutamente, difficilmente riusciremo a conservare questo primato. Nel 2020, le imprese del farmaco hanno investito in Ricerca e Sviluppo 1,6 miliardi di euro, pari al 6% del totale degli investimenti effettuati in Italia, e il valore della produzione dell’industria farmaceutica ha raggiunto i 34,3 miliardi di euro. Per salvaguardare investimenti fondamentali come quello della Catalent occorre con urgenza procedere alla semplificazione e allo snellimento delle procedure, con misure stabili nel tempo e sotto una governance più efficace a sostegno della crescita e dello sviluppo occupazionale. Ringrazio il governo per la risposta, ma rimane il rammarico per la perdita di un investimento così rilevante”.

 

Così la deputata dem, Angela Ianaro, in replica alla risposta del sottosegretario, Carlo Sibilia, alla sua interpellanza urgente sulla vicenda della multinazionale Catalent.