"Le sanzioni comminate dal Garante della Privacy al comune di Roma e all'Ama danno ragione, a distanza di tre anni, a chi aveva denunciato la pratica della sepoltura dei feti da parte delle associazioni antiabortiste nel cimitero Flaminio".
Lo afferma la deputata del Partito Democratico, Michela Di Biase, commentando le sanzioni decise dal Garante per la Privacy che ha multato il comune di Roma per 176 mila euro e la società Ama per 239 mila euro, colpevoli di aver diffuso nomi di donne che avevano affrontato un'interruzione di gravidanza.
"Una vicenda intollerabile, che era emersa grazie alla denuncia di una donna, Marta L., che aveva avuto il coraggio di raccontare l'episodio di cui era stata vittima. Una decisione - aggiunge la deputata Pd - che deve spingere la politica a vigilare sempre sui diritti delle donne. A Roma, grazie alla giunta Gualtieri, sono stati riscritti i regolamenti che oggi garantiscono la privacy e la riservatezza delle donne che praticano l'interruzione di gravidanza".