Dichiarazione on.Alessia Rotta, presidente commissione Ambiente, Territorio della Camera.
Da quanto si apprende da notizie di stampa, il Citrobacter, che ha causato la morte di 4 neonati e danni celebrali permanenti per almeno altri 9, si sarebbe annidato in un rubinetto dell’acqua utilizzato dal personale della Terapia Intensiva Neonatale dell’ Ospedale della Donna e del Bambino di Borgo Trento a Verona. Queste dovrebbero essere le conclusioni a cui è giunta la commissione di inchiesta incaricata di fare luce su questa tragica vicenda. Ma temo che non diventeranno pubbliche fino al 21 settembre. Per l’amministrazione Zaia le elezioni sono più importanti della verità e della sicurezza dei cittadini. Ci aspettiamo che la Regione renda immediatamente noti e senza ulteriori indugi gli esiti dell’inchiesta e si assuma la responsabilità dei gravissimi fatti accaduti all’Ospedale della Donna e del Bambino di Borgo Trento. Le omissioni delll’amministrazione sono molto gravi; se non fosse stato per la madre di una piccola vittima i fatti forse non sarebbero mai emersi. A giugno avevo coinvolto il governo attraverso un question time al ministero della salute. Dalla relazione dettagliata richiesta dal Ministero alla Regione erano emersi in modo drammatico la superficialità, le incertezze e i ritardi che hanno contraddistinto l’azione dei vertici della sanità veneta.
Esiste, senza dubbio, un tema di responsabilità politica che deve essere necessariamente approfondito. Nel frattempo, è necessario che tutti si impegnino per garantire la sicurezza delle partorienti e dei neonati. Nessuno dovrà soffrire ancora in questo modo.