“Abbiamo varato oggi il parere in commissione sul nuovo decreto legislativo in materia di appalti nei lavori pubblici e di concessioni. Un lavoro intenso svolto con impegno e competenza dalla relatrice on. Raffaella Mariani, nel quale come Pd abbiamo lavorato su alcuni punti caratterizzanti.
Anzitutto, chiarendo il sistema nelle norme per evitare vuoti legislativi, caos interpretativi e contenziosi. E definendo quindi un periodo transitorio senza soluzioni di continuità normativa. Importanti anche i passaggi sulle concessioni (autostradali in testa) per le quali si escludono proroghe e si introducono sanzioni per il mancato rispetto dei contratti e degli investimenti.
Ancora, allineamento delle stazioni appaltanti alla legge di riforma degli enti locali (e quindi unioni di comuni ed enti di area vasta). E procedure esatte per il dibattito pubblico, tempi certi ed omogeneità per i decreti attuativi.
Recependo preoccupazioni e istanze delle parti sociali, abbiamo reintrodotto la soglia del 30% per i subappalti e l'obbligo della previsione delle clausole sociali in caso di passaggi di contratti.
Ci sarebbero molte altre cose da richiamare, ma su tutte faccio un richiamo alle zone montane con la previsione del recepimento delle discipline speciali per tali zone previste dalla legge 97/94 in materia di affidamento lavori a cooperative, con particolare riguardo al comparto forestale. Ora la palla passa al governo, che entro il 18 aprile emanerà il Decreto Legislativo, e poi all'Autorità Nazionale Anti Corruzione alla quale abbiamo affidato il compito della stesura delle linee guida per delegificare, semplificare e modernizzare il settore. Da oggi l'Italia è un paese meno borbonico, e più europeo, nel campo dei lavori pubblici. Non mi pare poca cosa”. Lo ha dichiarato il capogruppo Pd in commissione Ambiente Enrico Borghi.