"Non ci bastavano le 'salvinate', ora anche il ministro 'bluff' Bonafede avanza a suon di 'codici rossi', ma non riesce a uscire dalla propaganda". Lo scrive Alessia Morani, deputata del Partito democratico, in un intervento L'Huffingtonpost a proposito del Codice rosso.
"A cosa servono i bollini segnaletici - continua - se non si fanno vere politiche a favore e in difesa delle donne? Che cosa sta facendo in concreto il Governo giallo-verde per i diritti delle donne e per il contrasto ai femminicidi? Perché sinora abbiamo sentito solo tante chiacchiere, ma nei fatti quello che ci circonda è un imbarbarimento che si fa ogni giorno più grave: foto e filmini privati scambiati come figurine da adulti con evidenti problemi sessuali, femminicidi derubricati a delitti passionali, strane riunioni patrocinate dal Governo sulla famiglia "naturale", pericolosi disegni di legge che usano i figli come merce di ricatto economico nei divorzi, tentativi vari di ritorno al Medioevo antiabortista, zero politiche attive per il lavoro delle donne e sulla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Questo è quello che sta accadendo adesso nel nostro Paese.
La maggioranza faccia almeno una cosa buona, accolga gli emendamenti che abbiamo presentato al Codice Rosso: uno sul Revenge Porn e uno sull'impossibilità di bilanciamento delle circostanze attenuanti con le aggravanti nei giudizi sui reati di violenza contro le donne, per evitare sconti di pena basati su improbabili 'tempeste emotive' e similari".
"Abbiamo l'opportunità di risolvere due problemi e sarebbe scandaloso se il Parlamento non si attivasse immediatamente! Dunque, il ministro Bonafede faccia la sua parte dando un parere positivo ai nostri emendamenti", conclude.