Legge Frattini interviene solo poste e con sanzioni inadeguate
“Prosegue l’esame della Commissione sul testo base della proposta di legge sul conflitto di interesse. I punti fermi sui quali abbiamo trovato una intesa forte riguardano: la valutazione preventiva del conflitto; la sua natura esclusivamente economica (abbiamo escluso i conflitti non patrimoniali perché non definibili in una norma che, nel caso, darebbe luogo a continue incertezze nella rappresentanza politica); non abbiamo voluto istituire una nuova autorità, visto che ce ne sono già molte, dunque le competenze restano all’Antitrust, come già prevede l’attuale legge, le competenze sul conflitto di interesse; se l’Antitrust ravvede l’esistenza di un conflitto di interesse di un membro del governo, o del parlamento, o dei Consiglio regionali con le proprie attività economiche, potrà chiedere all’interessato di optare tra la sua carica o la sua impresa: di fronte ad una indecisione decade dal suo ruolo elettivo o di nomina, e questa è una novità assoluta della legge; verrà infine colpita con dure sanzioni anche l’impresa che viene avvantaggiata dall’esistenza di un eventuale conflitto di interessi. Questi sono i punti rilevanti del nuovo testo che raffiniamo in Commissione e ci avviamo a portare in Aula, consapevoli che la legge Frattini va superata perché interviene con sanzione inadeguate e solo quando conflitto emerge in concreto. Per la trasparenza e la pulizia delle istituzioni siamo certi che il nuovo sistema che proponiamo sarà adeguato ed efficace”. Così Francesco Sanna, deputato Pd e Relatore della legge sul conflitto di interessi.